La Paz (Bolivia), 28 set. (LaPresse/AP) – Decine di migliaia di persone sono scese in strada nelle principali città della Bolivia per manifestare contro il violento intervento della polizia che ha interrotto la marcia degli indios che da circa un mese protestano contro la costruzione di un’autostrada in una riserva naturale dell’Amazzonia. Secondo i manifestanti, l’operazione della polizia è stata un tradimento da parte del primo presidente indigeno, Evo Morales. La principale federazione sindacale boliviana ha inoltre indetto per oggi uno sciopero di 24 ore, anche se la maggior parte di aziende e negozi è rimasta aperta.
“Questo governo è il peggiore di tutti e dovrebbe andarsene perché ha attaccato esseri umani, i compatrioti indigeni che gli avevano dato il loro sostegno”, ha detto una dei dimostranti a La Paz, Juana Pinto, un’insegnante di 44 anni. Quella di oggi è la più grande protesta contro Morales dallo scorso gennaio, quando il presidente aveva annunciato un aumento dei prezzi del gas. Il sostegno a Morales è attualmente sotto il 40%. “Evo era un simbolo molto forte per tante persone”, ha detto Jim Shultz, un analista del think tank The Democracy Center. “Incarnava i principi della giustizia e dei diritti umani, ma ora le persone sono rimaste disilluse”, ha concluso.
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