New York (New York, Usa), 28 set. (LaPresse/AP) – “La risoluzione che abbiamo presentato non contiene sanzioni e dal nostro punto di vista questo è un passo molto importante, quindi spero che riusciremo a raggiungere un compromesso con tutti i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, se possibile già venerdì”. Così Gerard Araud, ambasciatore francese all’Onu, dopo la sessione a porte chiuse del Consiglio per discutere una risoluzione contro la Siria volta a fermare la repressione delle proteste. L’organismo sta provando nuovamente a trovare un accordo dopo il fallimento di agosto, quando Russia, Cina, India, Sudafrica e Brasile avevano rifiutato la bozza dei Paesi europei e soprattutto le sanzioni in essa contenute.
L’accordo sembra adesso più vicino; sia diplomatici russi sia europei hanno detto che le discussioni di ieri sono state positive. Un ambasciatore rimasto anonimo ha rassicurato i giornalisti affermando che “nulla è sembrato insormontabile”. I Paesi europei dovrebbero includere nel documento alcune proposte russe e discuterle in una nuova sessione del Consiglio in programma oggi pomeriggio. “Gli europei hanno allungato la mano ad altri Paesi in uno spirito di compromesso”, ha detto l’ambasciatore tedesco all’Onu Peter Wittig. “L’idea – ha aggiunto – è ovviamente quella di ottenere un messaggio forte e unificato dal Consiglio in modo che il regime siriano metta fine alle violenze e si impegni ad attivare il dialogo”.
Anche l’ambasciatore di Mosca al Palazzo di vetro Vitaly Churkin sostiene che adesso Russia ed Europa siano “più vicine” all’accordo, partendo dall’opinione comune che “la questione chiave è non perdere di vista i due obiettivi principali, ovvero il blocco delle violenze e la messa in atto del processo politico che porterà a riforme e soddisferà il popolo siriano”. Ha quindi colto l’occasione per criticare ancora una volta la bozza precedente, “estremamente pericolosa” perché “prevedeva apertamente una politica di cambiamento del regime tramite elementi distruttivi dell’opposizione” e che, quindi, avrebbe portato al proseguimento delle violenze. Il diplomatico russo ha confermato che il Consiglio di sicurezza dovrebbe votare “non appena ci sarà una buona risoluzione”, ma, ha avvisato, “se riscontreremo altri problemi dovremo continuare a lavorarci”.
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