Ercis (Turchia), 26 ott. (LaPresse/AP) – Un 18enne e due giovani insegnanti sono stati estratti vivi dalle macerie di un edificio crollato a Ercis a tre giorni dal terribile terremoto che ha colpito l’est della Turchia. Ieri, una neonata di due settimane, sua mamma e sua nonna sono state miracolosamente salvate dalle macerie di una casa nella stessa città, una delle maggiormente devastate. Intanto, il bilancio delle vittime è arrivato a 461 morti.
Il ragazzo salvato, Eyup Erdem, è uno studente universitario di 18 anni, rimasto ferito ma sopravvissuto allo schianto del palazzo in cui viveva a Ercis. Il padre ha spiegato che si era trasferito un mese fa nella città per studiare meccanica all’università. L’agenzia di stampa Anatolia ha riferito che il giovane condivideva l’appartamento con altri studenti. La prima insegnante ad essere stata salvata, una professoressa di inglese, si chiama Gozde Bahar e ha riportato numerose ferite. Ricoverata in un ospedale da campo, ha subito un arresto cardiaco ma i medici sono riusciti a rianimarla. L’altra giovane, 25 anni, si chiama Seniye Erdem e, una volta salvata, ha detto ai soccorritori di avere sete e ha chiesto notizie sul marito, che ha però perso la vita nel terremoto.
Intanto oggi arrivano le dure parole del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, che si è scagliato contro i materiali scadenti utilizzati per costruire gli edifici che non hanno retto alla scossa. “Quando guardo le macerie – ha detto il premier – vedo che il materiale utilizzato è scadente. La gente ha pagato un prezzo per questo cemento che si è trasformato in sabbia, o per i blocchi di cemento di bassa qualità ai piani più bassi dei palazzi. Municipalità, costruttori e supervisori dovrebbero capire che la loro negligenza equivale a un omicidio. Nonostante i precedenti disastri, tutti gli appelli non sono stati ascoltati”.
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