Parigi (Francia), 31 ott. (LaPresse/AP) – L’Unesco ha approvato la richiesta di adesione della Palestina, riconoscendola come Stato membro a pieno titolo nonostante le minacce degli Stati Uniti di ridurre i finanziamenti. A seguito del voto, nella conferenza generale dell’agenzia Onu sono scoppiati gli applausi e uno dei delegati ha gridato in francese “lunga vita alla Palestina”. La richiesta di adesione è stata presentata separatamente rispetto a quella per il riconoscimento totale presso le Nazioni unite, visto che quest’ultima avrà un iter più lungo. Gli Stati Uniti avevano minacciato di bloccare circa 80 milioni di dollari di finanziamenti all’Unesco in caso di approvazione del riconoscimento di Stato membro per la Palestina, sostenendo che tale decisione potrebbe ostacolare gli sforzi per la ripresa dei colloqui di pace con Israele.

L’adesione è stata approvata con 107 voti a favore, 14 contrari fra cui gli Stati Uniti e 52 astenuti. Per l’approvazione sarebbero stati sufficienti 88 voti dei 173 delegati dell’Unesco presenti alla Conferenza generale. Il voto di oggi, che è definitivo, ha un forte valore simbolico, ma la questione degli eventuali confini di uno Stato palestinese rimane irrisolta. Lo status di membro a pieno titolo della Palestina nell’Unesco entrerà in vigore immediatamente nel momento in cui firmerà la carta fondativa dell’agenzia Onu.

L’ambasciatore di Israele all’Unesco, Nimrod Barkan, ha definito il voto di oggi una tragedia. “L’Unesco si occupa di scienza, non di fantascienza”, ha detto Barkan. “Hanno costretto l’Unesco a occuparsi di una questione politica fuori dalle sue competenze, causando così un drastico taglio ai finanziamenti”, ha aggiunto. Parlando della riduzione dei contributi, l’ambasciatore israeliano si riferisce al fatto che gli Stati Uniti avevano minacciato di bloccare i finanziamenti all’Unesco, di cui Washington fornisce il 22%.

Secondo l’ambasciatore degli Stati Uniti all’Unesco, David Killion, il voto della Conferenza generale dell’Unesco “complicherà” gli sforzi degli Usa a sostegno dell’agenzia Onu. La scorsa settimana il segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva definito la discussione all’Unesco “inspiegabile”, dicendo che il dibattito sullo status di membro della Palestina in organizzazioni internazionali non poteva rimpiazzare i negoziati con Israele come corsia preferenziale verso l’indipendenza palestinese.

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