Washington (Usa), 1 nov. (LaPresse/AP) – Investigatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu hanno identificato un complesso in Siria, nella città di Al-Hasakah, che ha sollevato sospetti sulla possibilità che il governo di Bashar Assad possa aver lavorato in collaborazione con A.Q. Khan, padre dell’atomica pakistana, per acquistare tecnologie che potrebbero essere utilizzate per costruire armi nucleari. Fonti hanno rivelato ad Associated Press che le strutture del complesso assomigliano agli impianti per l’arricchimento dell’uranio forniti alla Libia quando Muammar Gheddafi aveva provato a costruire armi nucleari sotto la guida di Khan. Gli investigatori dell’Onu hanno anche ottenuto la corrispondenza tra Khan e un ufficiale del governo di Damasco, Muhidin Issa, in cui quest’ultimo propone una cooperazione e una visita ai laboratori dell’ingegnere pakistano. I dettagli sono stati forniti ad Ap da un diplomatico a conoscenza delle indagini dell’Aiea e da un ex investigatore dell’Onu, rimasti anonimi per la delicatezza della questione.

Il complesso ora sembra essere un impianto per la filatura del cotone e gli investigatori non hanno trovato indizi del fatto che sia mai stato usato per la produzione nucleare. Ma visto che nel 2007 in Siria gli aerei militari israeliani distrussero un sospetto reattore per la produzione di plutonio, la coincidenza potrebbe indicare che il governo abbia seguito sia la pista del plutonio che quella dell’uranio per produrre la bomba atomica. Damasco non risponde per ora a una richiesta di commento. La Siria ha sempre negato di voler costruire armi nucleari, ma al tempo stesso ha ostacolato per alcuni anni l’indagine sul sito distrutto da Israele nel 2007.

In realtà Damasco non è mai stata davvero vicina allo sviluppo di una bomba atomica e non ci sono indizi del fatto che continui a lavorare segretamente su programmi nucleari. Anche se il complesso di Al-Hasakah fosse stato in passato rivolto alla produzione di uranio, sembra che oggi i piani siano stati abbandonati, così come la strada verso le armi al plutonio sia stata interrotta dal bombardamento israeliano. L’ipotesi di una ricerca da parte siriana di dotarsi di armamenti nucleari non è però da escludere. “Un’arma nucleare – spiega Anthony Cordesman, analista della sicurezza nazionale al Center for Strategic and International Studies – potrebbe dare alla Siria almeno una forma di parità con Israele e un ruolo di prestigio nella regione”.

Da anni si specula su possibili legami tra il governo siriano e Khan, considerato il più prolifico mercante di nucleare nel mondo. Nel 2004 confessò in televisione di aver venduto tecnologia nucleare a Iran, Corea del Nord e Libia, ma senza mai parlare di Damasco. In un secondo momento l’ingegnere denunciò però che le autorità pakistane lo avevano costretto a fare quel tipo di confessione.

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