Città del Guatemala (Guatemala), 7 nov. (LaPresse/AP) – Otto Perez Molina, ex generale 61anne che promette leggi e ordine, ha vinto le elezioni presidenziali in Guatemala. Col 54% delle preferenze il candidato del Partido patriota ha battuto più facilmente del previsto l’imprenditore Manuel Baldizon, del partito Libertad democratica renovada, al 46% secondo i dati diffusi dalla commissione elettorale. “Le prime cose da fare – ha commentato Perez Molina dopo la notizia della vittoria – saranno abbassare i livelli di violenza e insicurezza e lavorare con i legislatori per migliorare il bilancio dello Stato”.
Perez è il primo ex militare ad essere eletto presidente in Guatemala nei 25 anni dopo la fine della dittatura della giunta. Alcuni gruppi internazionali temono che la popolazione sia troppo giovane per ricordare la guerra. Secondo centinaia di testimoni durante quel periodo molti villaggi furono cancellati dall’esercito. Perez ha detto che non ci fu alcun massacro o genocidio. Lui non è mai stato accusato di atrocità e fu uno dei principali rappresentanti dell’esercito negli accordi di pace del 1996.
L’affluenza alle urne, aperte ieri, è stata meno del 50%. “La scarsa partecipazione è uno degli indicatori che ci preoccupa perché dimostra che la gente non supporta o non si sente rappresentata dalle opzioni politiche”, ha commentato Manfredo Marroquin, dell’organizzazione non governativa Mirador elettorale, l’osservatorio elettorale. Il presidente uscente di centro-sinistra Alvaro Colom, che non poteva ricandidarsi, ha chiesto a entrambi i candidati di rispettare il risultato “per evitare la violenza”. Già 106 persone erano state arrestate perché sospettate di aver violato leggi legate al voto.
Domenica mattina Perez aveva accusato Baldizon di aver offerto regali in cambio di voti; l’imprenditore aveva risposto esortando gli elettori a non eleggere “qualcuno con le mani sporche di sangue”, per il coinvolgimento di Perez Molina nei 36 anni di guerra civile. Entrambi i candidati sono di destra; il partito di Colon non è riuscito infatti a presentare un candidato forte.
Oltre la metà dei 14 milioni di guatemaltechi vive in povertà, in un Paese invaso dalla criminalità organizzata e dai cartelli della droga messicani. Colon dovette inviare l’esercito per riprendere alcune aree controllate dagli Zetas. Il Guatemala ha uno dei tassi di omicidi più alti del mondo e porta il peso lasciato dalla guerra civile durata dal 1960 al 1996, con l’esercito, la polizia e gruppi paramilitari accusati di aver ucciso la maggior parte delle 200mila vittime, perlopiù Maya. La campagna elettorale di Perez si è concentrata sulla lotta ai cartelli e alle bande di strada.
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