Parigi (Francia), 8 nov. (LaPresse/AP) – “Proprio non lo posso sopportare”. Con queste poche parole, pronunciate durante il G20 a Cannes, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha parlato con Barack Obama del premier israeliano Benjamin Netanyahu, definendolo oltretutto “un bugiardo”. Obama, nella sua risposta tradotta in francese dall’interprete, non ha detto nulla per smentire l’omologo francese, ma anzi ha ribattuto seccamente: “Tu ne hai abbastanza di lui, ma io devo lavorarci tutti i giorni”. Ad aver sentito l’imbarazzante conversazione privata fra i due sono stati alcuni giornalisti di lingua francese, fra cui un reporter di Associated Press. Finora la notizia non era stata diffusa, nel rispetto della tradizione dei media francesi. Oggi però il sito web transalpino Arret sur images, che analizza la copertura mediatica degli argomenti di attualità, ha pubblicato le dichiarazioni di Sarkozy, portando allo scoperto il botta e risposta. L’Eliseo, l’ufficio di Netanyahu e l’ambasciata americana a Parigi non hanno per ora voluto commentare.
Durante la conversazione, Obama stava chiedendo a Sarkozy di aiutarlo a convincere i palestinesi a rinunciare ai loro propositi di ottenere il riconoscimento di Stato presso le Nazioni unite. Ai giornalisti presenti era stato chiesto di non accendere le loro apparecchiature fino all’inizio della conferenza stampa. Da quando nel 2007 è diventato presidente, Sarkozy ha rafforzato i legami con Israele, mentre ha cercato di utilizzare le relazioni tradizionalmente buone con i Paesi arabi per incoraggiare i colloqui di pace. I commenti dell’inquilino dell’Eliseo mostrano la crescente frustrazione del presidente francese degli ultimi mesi nei confronti di Netanyahu e potrebbero complicare gli sforzi francesi ed europei per la pace. Sarkozy ha sempre mostrato poca pazienza con gli israeliani della linea dura. Due anni fa, ad esempio, esortò Netanyahu a licenziare il suo ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, dicendogli durante incontri privati: “Devi liberarti di quell’uomo”.
Il governo francese non lo ha mai dichiarato pubblicamente, ma sembra vedere Netanyahu come il parziale responsabile dello stallo nei negoziati per la pace in Medioriente. Parigi ha ripetutamente esortato il premier a smettere di costruire insediamenti ebraici in Cisgiordania e a presentarsi al tavolo delle trattative, ottenendo però scarsi risultati. “Penso che tutto ciò non debba farci perdere di vista l’aspetto fondamentale, cioè che non c’è un minuto da perdere nel proseguimento dei lavori sulla questione israelo-palestinese”, ha dichiarato oggi Bernard Valero, portavoce del ministero degli Esteri francese. “Nelle nostre relazioni con Israele, così come in quelle con i palestinesi, ciò che vogliamo è continuare a lavorare in modo che le cose vadano avanti, perché, al momento, non questo non sta succedendo”, ha aggiunto Valero. Avi Pazner, ex ambasciatore israeliano in Francia negli anni ’90, ha detto che “ci sono stati miglioramenti nelle relazioni con la Francia, da quando Sarkozy è presidente. Si è mostrato un amico di Israele”.
Già in passato i fuorionda colti dai giornalisti hanno imbarazzato i leader mondiali. Al G8 del 2006, un microfono aperto aveva colto una conversazione fra Tony Blair e George Bush, in cui il premier britannico sembrò essere un po’ servile nei confronti del presidente, il quale lo aveva salutato con un ‘Yo, Blair!’.