Il Cairo (Egitto), 18 nov. (LaPresse/AP) – Migliaia di egiziani hanno protestato in piazza Tahrir, al Cairo, contro i tentativi della giunta militare al governo di rafforzare i propri poteri. La manifestazione, organizzata dal gruppo politico dei Fratelli musulmani, è stata indetta per protestare contro un documento del governo che definisce l’esercito il guardiano della “legittimità costituzionale”, suggerendo che le forze armate potranno avere l’ultima parola su molte questioni. Secondo i Fratelli musulmani, il documento rafforza “la dittatura”. Altri gruppi come il movimento del 6 aprile chiedono un calendario che definisca un termine per il governo militare, salito al potere dopo la deposizione dell’ex presidente Hosni Mubarak, lo scorso febbraio.

Gli organizzatori hanno fatto appello a convocare marce che partano dalle moschee per raggiungere le piazze principali di diverse città egiziane e hanno chiamato la giornata di protesta “Il venerdì dell’unica domanda”, quella appunto di stabilire una data precisa per il trasferimento del potere ai civili. I manifestanti portano striscioni che recitano: “Abbasso il potere militare. L’Egitto è il nostro Paese e non un campo militare”. Alcuni sventolano la bandiera egiziana, mentre altri, tra cui salafiti, portano un cartello con la scritta: “Corano nostra Costituzione”. Molti gruppi intendono tenere dei sit-in finché il consiglio militare non annunci la data.

La manifestazione arriva a dieci giorni dalle prime elezioni parlamentari nel Paese dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak, in programma dal 28 novembre. Durante la protesta di oggi i manifestanti festeggiano anche il 30esimo compleanno dell’attivista e blogger Alaa Abdel Fattah, arrestato per il presunto coinvolgimento nelle violenze durante la manifestazione di cristiani copti dello scorso ottobre, in cui sono morte 27 persone.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata