Londra (Regno Unito), 30 nov. (LaPresse/AP) – Sono circa due milioni, secondo i sindacati, i lavoratori britannici che hanno partecipato oggi allo sciopero di 24 ore del settore pubblico contro la riforma del sistema pensionistico nel Regno Unito. Per i sindacati si è trattato dell più ampia azione dei lavoratori dal famoso sciopero generale del 1926, che durò nove giorni. Circa due terzi delle 21.700 scuole pubbliche sono rimaste chiuse e quasi 60mila interventi e appuntamenti medici sono stati cancellati nella sola Inghilterra.

A Londra durante le manifestazioni la polizia ha arrestato 75 persone, tra cui 37 fermate negli scontri scoppiati durante una protesta nel quartiere di Hackney. Un piccolo gruppo di persone ha inoltre fatto irruzione stasera in un ufficio nel West End, ma secondo la polizia l’incidente non è legato allo sciopero. I dipendenti del settore pubblico protestano contro il piano di alzare l’età pensionabile e di aumentare i contributi mensili per le pensioni. Le misure fanno parte del pacchetto di austerità elaborato dal governo di Londra per ridurre il debito del Paese pari a 967 miliardi di sterline. Proprio ieri il governo del primo ministro David Cameron ha annunciato che gli aumenti degli stipendi per il settore pubblico saranno ridotti all’1% fino al 2014, nonostante l’inflazione abbia raggiunto circa il 5%. “Il governo vuole che lavoriamo di più, paghiamo di più e guadagniamo di meno”, ha detto Eleanor Smith, presidente del sindacato Unison, che rappresenta circa un milione di dipendenti del settore pubblico.

Il primo ministro Cameron ha condannato lo sciopero di oggi. “Non voglio vedere scioperi, non voglio vedere scuole chiuse, non voglio vedere problemi ai nostri confini, ma questo governo deve prendere decisioni responsabili”, ha detto intervenendo in Parlamento. “Visto che le persone vivono più a lungo – ha affermato Cameron – è giusto chiedere un contributo maggiore”.

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