Ginevra (Svizzera), 1 dic. (LaPresse/AP) – Il bilancio delle persone morte in Siria a causa della repressione delle rivolte è “molto superiore” alle 4mila vittime. Lo rendono noto le Nazioni unite. La nuova stima è stata annunciata da Navi Pillay, Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, il giorno prima di un summit di emergenza sulla Siria del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite (Unhrc). Parlando con i giornalisti a Ginevra, la Pillay ha detto che stanno emergendo sempre più prove di abusi commessi dalle forze di sicurezza siriane. In base a questo, l’Alto commissario ha rinnovato il suo appello per portare davanti alla giustizia il regime di Damasco “per crimini contro l’umanità”. La Pillay ha poi definito la situazione in Siria come una vera e propria “guerra civile”. “Non appena ci saranno disertori che minacciano di prendere le armi, avevo detto ad agosto davanti al Consiglio di sicurezza, diventerà una guerra civile. E in questo momento, è così che la sto rappresentando”, ha detto il commissario.

Diversamente, però, la pensa il dipartimento di Stato Usa che, attraverso il portavoce Mark Toner, ha evitato di parlare di guerra civile. “Uno schiacciante uso della forza – ha detto Toner – è stato messo in atto da Assad e dal suo regime. Non c’è alcuna forma di equanimità”. Secondo Toner, il governo di Assad ha portato la Siria su una strada pericolosa e “la repressione sanguinaria del regime sulle proteste ha portato, in modo non sorprendente, a questo tipo di reazione che abbiamo visto con l’Esercito libero siriano”. Quest’ultimo, un gruppo di disertori dall’esercito di Damasco, è emerso come formazione armata più visibile che si batte contro Assad.

L’Esercito libero siriano, tuttavia, non controlla alcun territorio e sembra molto disorganizzato. Il suo leader, il colonnello Riad al-Assad, riconosce che quasi tutti i disertori sotto il suo comando, circa 15mila persone, sono coscritti sunniti di grado inferiore. Gli uomini sono armati con granate rpg, fucili e pistole che hanno portato con sé al momento della diserzione, così come di armi leggere che hanno acquistato sul mercato nero. Fino a non molto tempo fa, le violenze erano causate per lo più dai raid delle forze di sicurezza sui manifestanti, ma ultimamente si è assistito a una crescita dei combattimenti, con vittime da entrambe le parti.

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