Philadelphia (Pennsylvania, Usa), 7 dic. (LaPresse/AP) – Mumia Abu-Jamal, ex Pantera nera, non sarà condannato a morte. Lo ha stabilito il procuratore distrettuale di Philadelphia, negli Stati Uniti, annunciando che l’accusa non chiederà più la pena capitale per Abu-Jamal, che dovrà invece scontare l’ergastolo. L’accusa a carico dell’uomo è di aver ucciso il 9 dicembre del 1981 l’ufficiale di polizia bianco Daniel Faulkner. La decisione di oggi arriva dopo circa 30 anni di battaglia legale, combattuta perché Mumia sostiene che i testimoni volessero incastrarlo in quanto afroamericano.
Era stata la Corte d’appello a chiedere una revisione della sentenza, ritenendo che alcune delle decisioni della giuria potessero essere irregolari. A ottobre però la Corte suprema si era rifiutata di pronunciarsi sul caso, costringendo così l’accusa a decidere se voleva nuovamente chiedere la condanna a morte o era disposta ad accontentarsi dell’ergastolo.
Abu-Jamal, ex giornalista all’anagrafe Wesley Cook, ha compiuto 58 anni quest’anno e ha ottenuto un ampio sostegno in tutto il mondo da chi lo riteneva vittima di un sistema di giustizia di parte. Per lui è sorto infatti il movimento ‘Free Mumia’ e dalla sua parte si sono schierati gli attori Mike Farrell e Tim Robbins, che attraverso le colonne del New York Times hanno chiesto un nuovo processo. Il gruppo rap americano Beastie Boys, inoltre, organizzò un concerto per raccogliere soldi in difesa di Abu-Jamal.
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