Oslo (Norvegia), 9 dic. (LaPresse/AP) – Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee e Tawwakul Karman, le tre vincitrici del premio Nobel per la pace 2011, hanno detto che ricevere il riconoscimento le ha ispirate a impegnarsi ancora di più per trasformare le donne da vittime dei conflitti a leader per risolverli. Parlando da Oslo un giorno prima della cerimonia di consegna del premio, la presidente liberiana Sirleaf, la connazionale Leymah Gbowee e l’attivista yemenita Tawwakul Karman hanno spiegato ai giornalisti quanto il riconoscimento sia stato importante per la loro battaglia. “Il mondo – ha riferito Gbowee – non ci escluderà più, perché finalmente ci sta dicendo di aver riconosciuto le nostre abilità e di essere pronto a lavorare con noi”.
Karman, icona del movimento di protesta in Yemen, è stata applaudita quando ha detto che “il periodo in cui le donne erano vittime” è finito. “Ora – ha aggiunto – sono delle leader, non solo dei loro Paesi, ma delle loro lotte. Sono leader del mondo”. Giornalista ed esponente del partito islamico Islah, Karman è la prima donna araba a vincere il Nobel per la pace. “All’interno della rivoluzione yemenita – ha spiegato – la voce di al-Qaeda e del terrorismo si è spenta, come quella della vendetta e dell’odio”.
Sirleaf ha invece detto che il riconoscimento ha rafforzato il suo impegno per lavorare per il potere delle donne in Africa. La leader, prima presidente donna democraticamente eletta in Africa, è salita al potere nel 2005 e ha vinto il voto di ottobre. Elogiata dalla comunità internazionale in particolare per gli sforzi nel far riemergere la Liberia dalla brutale guerra civile, ha dedicato il suo Nobel alle donne africane che hanno sofferto nei conflitti. “Sono loro che hanno portato sulle spalle il peso delle guerre, che hanno subìto stupri e schiavitù sessuale”, ha detto alla conferenza stampa da Oslo. “Nonostante i conflitti – ha concluso – hanno continuato a occuparsi dei loro figli, anche se i loro mariti erano fuori in guerra”.
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