Mosca (Russia), 10 dic. (LaPresse/AP) – Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in circa 60 città della Russia, a Mosca ma anche agli estremi confini, per protestare contro i presunti brogli elettorali compiuti dal partito di Putin, Russia Unita, nel voto di domenica scorsa per il rinnovo della Duma. Ad animare le contestazioni anche il fatto che Russia Unita ha ottenuto la maggioranza, ma ha subìto comunque un calo di consensi del 20% rispetto alle ultime elezioni. La polizia in tutto il Paese ha effettuato circa 100 arresti, ma le proteste si sono svolte senza violenze né dura repressione da parte delle forze di sicurezza, come era timore. In un apparente gesto di apertura, che potrebbe tuttavia essere soltanto un modo per prendere tempo, Andrei Isayev, alto funzionario del partito Russia Unita, ha detto: “L’espressione di questo punto di vista è estremamente importante e sarà ascoltato dai media, dalla società e dallo Stato”. Ma il gruppo Golos, osservatorio indipendente sulle elezioni che ha monitorato la vittoria di Putin, ha fatto sapere oggi che Russia Unita “ha ottenuto il mandato di maggioranza con la falsificazione”.

Le proteste si sono aperte stamattina nella zona est del Paese per via del fuso orario, partendo da Siberia ed estremo oriente russo. A Vladivostock migliai di persone hanno sfilato in corteo nei pressi del porto urlando ‘Putin è un verme’. Alcuni portavano cartelli con una caricatura del simbolo del partito Russia Unita in cui si leggeva ‘I ratti devono andarsene’. La polizia è rimasta da parte e non sono stati segnalati arresti. A Khabarovsk, invece, almeno 25 persone sono state arrestate per aver partecipato a un flash mob non autorizzato.

Alcuni membri dell’opposizione hanno annunciato che il passo successivo sarà quello di indire una nuova manifestazione per il prossimo fine settimana con l’obiettivo di portare in piazza ancora più persone; eventi pianificati, però, potrebbero risultare meno incisivi rispetto alle proteste quotidiane spontanee. Altro problema che l’opposizione deve affrontare, poi, è la vulnerabilità agli attacchi ai suoi siti web e ai social network. Questa settimana una fonte interna a Vkontakte, una sorta di versione russa di Facebook, ha riferito di aver ricevuto pressioni da parte dell’Fsb, i servizi segreti eredi del Kgb sovietico, per bloccare l’accesso ai gruppi d’opposizione. “La Primavera araba sta arrivando dalle tue parti”, ha scritto qualche giorno fa su Twitter a Putin il senatore americano John McCain.

In molte città, tra cui Mosca, le proteste sono state autorizzate, cosa inusuale in un Paese in cui le manifestazioni dell’opposizione sono frequentemente vietate. Tuttavia, nel tentativo di impedire ai giovani di partecipare alle proteste, il sistema scolastico di Mosca ha informato ieri gli alunni che oggi ci sarà un giorno extra di scuola per cui gli studenti saranno in aula fino al pomeriggio.

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