Mosca (Russia), 27 dic. (LaPresse/AP) – L’opposizione russa non ha altro obiettivo se non delegittimare le elezioni. “Il problema è che non ha un programma consolidato, gli manca una strada chiara e comprensibile per raggiungere gli obiettivi, che non sono chiari. Non ha nemmeno la gente capace di fare qualcosa di concreto”. È quanto ha dichiarato il primo ministro Vladimir Putin durante un incontro con i suoi sostenitori, nel quale ha parlato del voto parlamentare di dicembre e delle prossime elezioni presidenziali, in programma a marzo. Putin, già presidente dal 2000 al 2008, in quell’occasione si ricandiderà e oggi ha chiesto ai sostenitori di garantire la correttezza del voto per impedire ogni possibile critica, discutendo i dettagli della sua proposta di installare webcam ai seggi elettorali. Tutte le urne, ha inoltre suggerito, dovrebbero essere trasparenti. Le elezioni, ha detto, devono essere una prova onesta del sostegno pubblico. “Voglio che il voto sia trasparente al massimo e voglio fare affidamento sulla volontà delle persone”, ha continuato.

Alle ultime elezioni parlamentari del 4 dicembre, il sostegno nei confronti del suo partito, Russia Unita, è sceso, comportando una perdita del 25 per cento dei seggi alla Duma. Le operazioni di voto hanno sollevato anche forti proteste, dando vita alle manifestazioni più ampie dall’era dell’Unione Sovietica, durante cui decine di migliaia di persone hanno chiesto le dimissioni di Putin. Il primo ministro ha però oggi nuovamente respinto le richieste dei manifestanti per una ripetizione del voto parlamentare, dichiarando che “non ci può essere alcuna discussione sulla revisione del voto”.

Nelle ultime settimane Putin e il presidente Dmitry Medvedev, che al termine del mandato dovrebbe tornare a ricoprire l’incarico di primo ministro, hanno avanzato una serie di proposte politiche per allentare le critiche dell’opposizione. Tra queste l’alleggerimento di alcune regole di registrazione al voto per i partiti politici e la reintroduzione dell’elezione diretta dei governatori locali, abolita dallo stesso Putin. Ma l’opposizione ha liquidato le proposte, sostenendo che riguarderanno solo il voto dei prossimi anni. Alexei Navalny, avvocato anti-corruzione e popolare blogger che ha guidato le proteste, ha promesso che prima del voto di marzo milioni di persone scenderanno in piazza.

Nel weekend, in una mossa strategica che riflette il tentativo del governo di rispondere alle proteste, l’ex ministro delle Finanze Alexei Kudrin, rimasto vicino a Putin, ha partecipato a una manifestazione dell’opposizione, unendosi alle richieste di dimissioni del capo della Commissione elettorale centrale. Kudrin ha anche proposto un tavolo di discussione tra governo e manifestanti, per aprire la strada a una serie di riforme e diminuire il rischio di violenze, e ha suggerito di ripetere le elezioni parlamentari il prossimo autunno.

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