Ankara (Turchia), 29 dic. (LaPresse/AP) – La Turchia ha confermato che le 35 persone uccise nei raid aerei la notte scorsa sono state scambiate per ribelli curdi. Il portavoce del partito Akp, al governo, Huseyin Celik, ha detto che le vittime “non erano terroristi”, ma civili che contrabbandavano sigarette dall’Iraq in Turchia. I soldati li hanno scambiati per ribelli curdi. Le autorità, ha aggiunto Celik, stanno indagando su possibili errori commessi dall’intelligence che hanno portato ai raid. Il portavoce si è detto dispiaciuto per la morte dei civili e ha suggerito che il governo ricompenserà i familiari delle vittime. Prima l’esercito aveva fatto sapere di aver colpito un’area nel nord dell’Iraq dove ribelli spesso attraversano il confine con la Turchia, dopo che i droni avevano rilevato la presenza di un grande gruppo di persone. Tutte le vittime avevano meno di 30 anni, ha aggiunto Celik, e alcune di loro erano i figli delle guardie dei villaggi che hanno aiutato il governo a combattere i ribelli. “Se c’è stato un errore – ha poi continuato – se c’è stata una colpa, allora la cosa non verrà insabbiata e verrà fatto tutto il necessario”. Il deputato filo-curdo Nazmi Gur sostiene che il governo sapeva che i contrabbandieri turchi operano nella zona dell’attacco. Il partito di Gur ha emesso un comunicato, in cui ha condannato “il massacro”.

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