Berlino (Germania), 2 gen. (LaPresse/AP) – Il presidente tedesco Christian Wulff telefonò il 12 dicembre al direttore della Bild, Kai Diekmann, per fare pressioni affinché il quotidiano non pubblicasse un articolo su un prestito privato agevolato da lui ricevuto nel 2008. È quanto scrive lo stesso quotidiano nell’edizione di oggi. Nonostante le pressioni, il 13 dicembre la Bild aveva pubblicato un articolo in cui si riportava che Wulff nel 2008 aveva ricevuto un prestito da 500mila euro dalla moglie di Egon Geerkens, suo amico di lunga data, ex gioielliere e investitore, a quanto sembra a tassi di interesse inferiori a quelli di mercato. All’epoca, Wulff non era ancora capo di Stato, ma governatore del land della Bassa Sassonia. Dall’uscita dell’inchiesta, il presidente è stato in difficoltà a dare spiegazione dei fatti.

Il giorno prima della pubblicazione, riferisce la Bild, Wulff ha lasciato sulla segreteria telefonica del cellulare di Diekmann un messaggio indignato sulla ricerca attivata dal quotidiano in merito al prestito, minacciando azioni legali nei confronti dei giornalisti coinvolti. L’ufficio del presidente ha voluto ribadire di tenere in grande considerazione la libertà di stampa e di non voler commentare sulle conversazioni private. La polemica ha però radici più lontane. Alcuni mesi prima che Wulff diventasse presidente, nel 2010, i deputati dell’opposizione regionale gli chiesero se avesse avuto rapporti economici con Geerkens, ma lui rispose di no, evitando di menzionare anche il prestito ottenuto dalla moglie dell’uomo. I critici sostengono che Wulff avesse dovuto fare di più per spiegare la storia del prestito e che abbia gestito male la vicenda.

Dopo giorni di silenzio, in cui comunicò soprattutto attraverso i suoi avvocati, lo scorso 22 dicembre il presidente ha chiesto scusa per aver tenuto nascosti i fatti. Questo è sembrato calmare in parte le acque, ma le nuove rivelazioni dei media tedeschi sulla telefonata del presidente, in primis oggi da parte del quotidiano Sueddeutsche Zeitung, hanno riacceso la questione. La Bild, che oggi ha confermato l’incidente, ha aggiunto però di non averlo voluto rivelare per prima. Il quotidiano spiega di aver dato al presidente l’opportunità di commentare la questione prima che l’articolo uscisse, e che il presidente prima diede e poi ritrattò una dichiarazione il 12 dicembre. Wulff cercò di contattare Diekmann, ma non riuscì a parlargli perché era in viaggio d’affari, scrive la Bild. Il presidente quindi lasciò il messaggio infuriato sulla segreteria telefonica del direttore. Tre giorni più tardi, scrive ancora il quotidiano, Wulff contattò nuovamente Diekmann e chiese scusa per “il tono e i contenuti dei commenti lasciati in segreteria telefonica”.

I procuratori, comunque, riferiscono di non aver trovato prove di una condotta penalmente rilevante nella vicenda e non indagheranno. Ma il presidente dovrebbe rappresentare una autorità morale per la Germania e, in seguito alla vicenda, i critici hanno sollevato dubbi sulla sua integrità. “Mi rendo conto – disse il presidente il 22 dicembre – che non tutto quello che è legittimo è anche corretto. Le amicizie personali per me sono importanti, ma non hanno influenzato la mia condotta in carica”. Wulff è stato il candidato di Angela Merkel per la presidenza e, prima, era il vice leader del partito conservatore. Finora il cancelliere e il suo partito lo hanno sempre difeso e le dimissioni potrebbero rivelarsi imbarazzanti.

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