Beirut (Libano), 11 gen. (LaPresse/AP) – Un giornalista francese dell’emittente televisiva France 2 è stato ucciso a Homs, in Siria, in circostanze poco chiare. Si tratta del primo reporter occidentale vittima della repressione in Siria. Gilles Jacquier, questo il nome del giornalista ucciso, era un cameraman di 43 anni e si trovava in città per un giro autorizzato dal governo di Damasco con altri 14 reporter. Pare che la morte sia stata causata dall’esplosione di granate o razzi, in cui è rimasto ferito un altro reporter dello stesso canale televisivo.
Anche un giornalista freelance olandese è rimasto ferito a Homs. A riferirlo è una portavoce del ministero degli Esteri olandese, che ha parlato a condizione dell’anonimato e non ha confermato che l’incidente sia avvenuto nell’ambito della stessa visita. Il freelance è stato curato in un ospedale sul posto ed è stato già dimesso. Nell’attacco a Homs, secondo gli attivisti, sono morti anche almeno otto civili siriani.
“A un certo punto tre o quattro granate sono esplose, molto vicino a noi”, ha raccontato all’emittente belga Vrt il giornalista Jens Franssen, che si trovava a Homs con il gruppo di 15 reporter. Immediata la condanna di Parigi. Il ministro degli Esteri francese Alain Juppé ha definito l’accaduto un “atto ripugnante” e ha chiesto l’apertura di un’indagine. “Sta alle autorità siriane garantire la sicurezza dei giornalisti stranieri sul loro territorio e proteggere la libertà fondamentale di informazione”, ha aggiunto Juppé.
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