Ankara (Turchia), 17 gen. (LaPresse/AP) – Un uomo turco, Yasin Hayal, è stato condannato all’ergastolo in Turchia per il suo ruolo nell’omicidio del giornalista armeno Hrant Dink, ucciso fuori dal suo ufficio cinque anni fa. Dink era inviso ai nazionalisti soprattutto per il fatto che parlava apertamente di genocidio armeno, descrivendo le uccisioni di massa degli armeni da parte dei turchi risalenti ai primi del ‘900. La Corte turca che si è occupata del caso ha ritenuto colpevole Yasin Hayal di aver incitato a compiere l’omicidio e ha invece assolto altri 19 sospettati.
Hayal, condannato in quanto complice, è stato invece assolto insieme agli altri 19 dalle accuse di aver agito su ordine di un’organizzazione terroristica, determinando la rabbia dei legali della famiglia di Dink, che sostengono che il processo non sia riuscito a mettere in luce i presunti legami tra i sospettati e alcuni funzionari dello Stato. Il responsabile materiale dell’assassinio Ogun Samast, che sparò contro Hrant Dink, fu condannato a circa 23 anni di prigione a luglio per omicidio premeditato. Dopo la sentenza centinaia di attivisti hanno cominciato a marciare a Istanbul verso il luogo in cui Dink fu ucciso, fuori dal quotidiano Agos per cui lavorava, e hanno promesso di radunarsi di nuovo giovedì 19 gennaio, quando ricorrerà il quinto anniversario dell’omicidio.
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