New York (New York, Usa), 4 feb. (LaPresse/AP) – Russia e Cina hanno posto il veto sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sulla Siria. Il testo appoggiava il piano della Lega araba per chiedere al presidente siriano Bashar Assad di lasciare il potere con una transizione pacifica. Gli altri 13 membri del Consiglio, tra cui Usa, Francia e Regno Unito, hanno invece votato a favore del piano per fermare le violenze. Secondo l’Onu sono oltre 5.400 le vittime della repressione del regime dall’inizio delle proteste, quasi undici mesi fa.
Il doppio veto arriva dopo giorni di negoziazioni volte a placare i dubbi della Russia sulla risoluzione. Diversi inviati europei riferiscono di essersi sentiti costretti, prima dell’inizio della sessione del Consiglio, a chiedere il voto a causa delle continue violenze in Siria, nonostante i tentativi della Russia di ritardare la votazione. La scorsa notte, infatti, un assalto delle forze di sicurezza di Damasco su Homs ha provocato secondo gli attivisti oltre 200 vittime.
E’ la seconda volta che Russia e Cina bloccano la condanna formale dell’Onu alla repressione del regime. Mosca oggi si è opposta temendo che la nuova risoluzione potesse aprire la strada a un’azione militare e che ogni richiesta ad Assad di lasciare il potere potesse minare le possibilità di una soluzione negoziata. La bozza respinta avrebbe sostenuto un piano della Lega araba secondo cui Assad avrebbe dovuto cedere il potere al suo vicepresidente e permettere così la formazione di un governo di unità nazionale. Le negoziazioni per convincere la Russia sono andate avanti fino all’ultimo minuto, ma poco prima dell’inizio della sessione il ministro russo Sergey Lavrov ha detto che alcuni cambiamenti erano ancora necessari.
Molto duri i commenti degli altri membri del Consiglio di sicurezza. L’ambasciatore statunitense Susan Rice ha detto che gli Usa sono “disgustati” dal voto. “Per mesi – ha continuato la Rice – questo Consiglio è stato tenuto in ostaggio da una coppia di membri. Questi si rifugiano dietro vuoti argomenti e interessi personali ritardando e cercando di disfare ogni testo che spingerebbe Assad a modificare le sue azioni”. “Questa intransigenza – ha poi aggiunto riferendosi alla Russia – è ancora più vergognosa quando si considera che almeno uno di questi membri continua a fornire armi ad Assad”.
Il segretario generale dell’Onu ha invece espresso “profondo dispiacere” per l’incapacità del Consiglio di sicurezza di raggiungere un consenso. Ban Ki-moon, spiega il suo portavoce Martin Nesirky, considera la bocciatura della risoluzione “una grande delusione per il popolo della Siria e del Medioriente, e per tutti i sostenitori della democrazia e dei diritti umani”. L’incapacità del Consiglio di approvare la misura, continua, “mina il ruolo delle Nazioni unite e della comunità internazionale” nei suoi sforzi per mettere fine alle violenze in Siria.
Il minsitro degli Esteri italiano Giulio Terzi, ha definito il no alla risoluzione “inaccettabile”. “Il popolo siriano – continua Terzi – ha bisogno di noi”. Secondo l’ambasciatore tedesco alle Nazioni unite Peter Wittig, “il Consiglio di sicurezza non è riuscito ad essere all’altezza delle sue responsabilità”. Per questo, ha aggiunto, “il popolo siriano è stato deluso un’altra volta”. Il francese Gerard Araud ha invece definito quello di oggi “un giorno triste per il Consiglio di sicurezza, un giorno triste per i siriani e un giorno triste per tutti gli amici della democrazia”. Russia e Cina, ha aggiunto, si sono “rese complici di una politica di repressione condotta dal regime di Assad”. Il Marocco, uno dei principali sostenitori del piano della Lega araba su cui si basava la risoluzione, si è detto invece “frustrato e triste”, attraverso l’ambasciatore Mohammed Loulichki.
A commento del veto, l’ambasciatore russo Vitaly Churkin ha detto che la Russia è “molto dispiaciuta di questo risultato del lavoro congiunto” sulla risoluzione. Churkin ha quindi accusato gli altri membri del Consiglio di sicurezza di essere inflessibili. La Russia, ha spiegato, ha proposto emendamenti che sono stati ignorati, e la versione votata oggi “non riflette in modo adeguato il vero stato della situazione in Siria”. Tuttavia, Churkin si è detto incoraggiato dalla varie dichiarazioni in merito alla “intenzione di continuare gli sforzi diplomatici” per risolvere l’impasse. Il Consiglio di sicurezza, ha poi aggiunto, “non è l’unico strumento diplomatico del pianeta”.
Sulle conseguenze del no alla risoluzione si è espresso invece il gruppo Human Rights watch, il quale teme che la bocciatura possa incoraggiare il governo di Bashar Assad a intensificare la repressione sui manifestanti. “L’alto rischio – ha commentato Philippe Bolopion, che monitora le Nazioni unite per Hrw – è che il regime di Assad veda questo doppio veto come una luce verde per nuove violenze. Il veto di Russia e Cina non è solo uno schiaffo in faccia alla Lega araba, ma anche un tradimento per il popolo siriano”.