Monaco tibetano si dà fuoco in Cina: è il 20esimo

Pechino (Cina), 14 feb. (LaPresse/AP) – Un monaco tibetano di 19 anni si è dato fuoco nell’ovest della Cina per protestare contro il governo di Pechino. La ha riferito il gruppo International Campaign for Tibet (Ict), con sede a Londra. Al momento non è chiaro se sia sopravvissuto. Il giovane, Lobsang Gyatso, vive nel monastero di Kirti nella provincia di Sichuan e si è dato fuoco in una strada principale della città di Aba. Poco dopo è stato picchiato da alcuni agenti di sicurezza, che hanno spento le fiamme e lo hanno portato via. Anche due tibetani che hanno cercato di aiutare Gyatso sono stati picchiati dagli agenti.

Un funzionario del Partito comunista cinese di Aba non ha saputo confermare la notizia e ha rimandato i giornalisti all’agenzia di stampa ufficiale Xinhua e al ministero degli Esteri. Secondo Ict 20 tibetani, tra monaci, suore e persone laiche, si sono dati fuoco in Cina nell’arco degli ultimi 12 mesi e almeno 13 di loro sono morti a causa delle ferite riportate. La maggior parte degli incidenti ha avuto luogo nella provincia di Sichuan e in zone remote del Tibet. Gli attivisti spiegano che si tratta di una forma di protesta contro le politiche di Pechino e di un appello per il ritorno della guida spirituale dei tibetani, il Dalai Lama.