Naypyitaq (Birmania), 1 mar. (LaPresse/AP) – Il governo della Birmania continuerà la riforme iniziate lo scorso anno e lavorerà duramente per convincere gli scettici in patria e all’estero di essere pienamente impegnato in un cambiamento democratico. È quanto ha promesso il presidente birmano Thein Sein, intervenuto oggi al Parlamento a Naypyitaw, la capitale del Paese. Il presidente è salito in carica un anno fa, a capo del governo civile che ha preso il posto della giunta militare. Da allora Thein Sein ha dato il via a una serie di cambiamenti, come la liberazione di prigionieri politici, la firma di un cessate il fuoco con gruppi armati ribelli, l’alleggerimento della restrizioni sulla stampa e l’apertura di un dialogo con la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi.

“Ci sono molti altri passi da compiere. Dobbiamo continuare a lavorare duramente, visto che ci sono ancora persone dentro e fuori dal Paese scettiche e sospettose sul nostro governo”, ha detto il presidente ai deputati. Tra le nuove misure da intraprendere, ha spiegato, il rafforzamento dello stato di diritto, la promozione delle imprese private, il miglioramento delle infrastrutture nazionali. L’esercito ha guidato il Paese con il pugno di ferro per quasi cinquant’anni. “Nel nostro governo – ha proseguito Thein Sein, che in precedenza era primo ministro della giunta – non c’è un partito della linea dura e uno della linea morbida. A parte alcune differenze nell’amministrazione, che dipendono dalla personalità individuale, dall’attitudine e dal comportamento, stiamo rispettando i nostri doveri secondo la politica del governo”.

Usa e Unione europea hanno lodato i progressi compiuti dal Paese ma osserveranno da vicino come verranno svolte le elezioni in programma ad aprile, prima di decidere se abolire le sanzioni imposte durante il governo militare. Secondo Human Rights Watch, nonostante le riforme e i molteplici cessate il fuoco raggiunti con gli insorti, i militari stanno ancora abusando dei civili, sottoponendoli a lavori forzati e violenze sessuali. Al voto, il partito di Aung San Suu Kyi correrà per i 48 seggi in palio, anche se, essendo il resto dei posti in Parlamento già assegnato, la legislatura continuerà comunque a essere controllata dai militari. La leader democratica ha ribadito più volte di avere fiducia nel nuovo presidente e quest’ultimo ha detto di essere incoraggiato dal vedere molte forze partecipare al processo politico, riconoscendo che la vita non è stata facile sotto i passati regimi. “La nostra gente – ha aggiunto Thein Sein – ha sofferto sotto diversi governi e diversi sistemi e il popolo giudicherà il nostro esecutivo in base ai risultati”.

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