Leon (Messico), 23 mar. (LaPresse/AP) – Un bagno di folla ha accolto papa Benedetto XVI al suo arrivo in Messico, prima tappa del viaggio in America Latina che continuerà a Cuba. Un cordone di 32 chilometri di fedeli lo aspettava lungo la strada percorsa dall’aeroporto di Guanajuato, dove è atterrato, fino alla città di Leon. Anche il presidente messicano Felipe Calderon ha salutato il pontefice al suo arrivo, accompagnato dalla first lady Margarita Zavala, e i due hanno avuto un breve scambio di battute. “La Sua visita ci riempie di gioia in momenti di grande tribolazione”, ha detto Calderon a Benedetto XVI. Il Papa è sceso dalla scaletta senza bastone, che aveva invece usato per la prima volta in pubblico partendo da Roma.
MARXISMO E NARCORAFFICO. Parlando con i giornalisti durante il volo, il pontefice ha denunciato le violenze legate al narcotraffico in Messico e ha esortato Cuba a usare il dialogo e trovare nuovi modelli alternativi al marxismo. “La grande responsabilità della Chiesa è di educare la coscienza e insegnare la morale”, ha detto Benedetto XVI, aggiungendo che “la Chiesa è sempre dalla parte della libertà, della libertà di coscienza, della libertà di religione”. Nell’intervento fatto dopo l’arrivo in Messico il Papa ha battuto nuovamente sull’argomento del narcotraffico, seppur non in modo esplicito. “In questi giorni pregherò specialmente per coloro che più ne hanno bisogno e in particolare per quanti soffrono a causa di antiche e nuove rivalità, risentimenti e forme di violenza”, ha detto Benedetto XVI.
I CARTELLI DELLA DROGA. Le colline di Guanajuato sono lontane dalle principali aree in cui ruotano i cartelli, ma il conflitto ha colpito anche lo Stato con recenti sparatorie in cui sono morte una dozzina di persone. La scorsa settimana, comunque, a Leon e in altre città dello Stato di Guanajuato sono stati ritrovati almeno 11 cartelli firmati dal cartello dei cavalieri templari, in cui il gruppo si impegnava a garantire la pace nei giorni della visita del Papa. In Messico oltre 47mila persone sono morte nella guerra dei cartelli della droga, che si è inasprita con l’offensiva lanciata da Calderon oltre cinque anni fa.
IL PAPA ACCOLTO CON ENTUSIASMO. ‘Benedetto, fratello, ora sei messicano’. Questo lo slogan intonato ripetutamente dalla folla che attendeva il passaggio del Papa sulla strada verso Leon. “Con questa breve visita, desidero stringere la mano di tutti i messicani e raggiungere le nazioni e i popoli latinoamericani”, ha detto il pontefice. “Già so che mi trovo in un Paese orgoglioso della sua ospitalità e desideroso che nessuno si senta estraneo nella sua terra. Già lo sapevo, però ora lo vedo e lo sento in modo molto profondo nel cuore”, ha proseguito. Oggi Benedetto XVI parteciperà a una messa privata nella Cappella del Colegio Miraflores, poi nel pomeriggio messicano farà una visita di cortesia a Calderon nella Casa del Conde Rul a Guanajuato. La partenza per Cuba è prevista per lunedì mattina, ma non è ancora chiaro se ci sarà un incontro con Fidel Castro.
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