Mosca (Russia), 30 mar. (LaPresse/AP) – Amal Ahmed Abdel-Fatah al-Sada, la vedova yemenita di Osama bin Laden, ha detto agli investigatori che il leader di al-Qaeda visse in cinque case mentre si nascondeva in Pakistan e nel frattempo ebbe quattro figli, due dei quali nati in ospedali pubblici. I dettagli dell’interrogatorio alla donna sono apparsi per la prima volta sul quotidiano pakistano Dawn. Associated Press ha ottenuto oggi una copia dei verbali. Al-Sada è attualmente in custodia in Pakistan, come due altre mogli di Bin Laden e diversi figli. Sono stati arrestati dopo il raid Usa in cui è stato ucciso Bin Laden, condotto a maggio nella città di Abbottabad.

Al-Sada ha riferito di essere arrivata in Pakistan nel 2000. Da lì si recò in Afghanistan, dove sposò Bin Laden prima degli attacchi dell’11 settembre 2001. Successivamente la famiglia si divise e al-Sada viaggiò a Karachi, in Pakistan. Incontrò poi il leader di al-Qaeda a Peshawar, e con lui si trasferì nella valle di Swat. Lì vissero in due case. Prima di trasferirsi ad Abbottabad nel 2005 la famiglia di Bin Laden cambiò casa ancora una volta. La donna ha detto agli investigatori che due dei suoi figli sono nati in ospedali pubblici, ma ha precisato di essersi fermata nelle cliniche solo per “due o tre ore”.

Mohammed Amir Khalil, il legale delle tre vedove, aveva fatto sapere che il 2 aprile le donne saranno accusate formalmente di essere entrate e aver risieduto illegalmente in Pakistan. Le vedove, si legge nei documenti del caso, avevano fornito alle autorità identità false. Il massimo della pena a cui potrebbero essere condannate le donne è di cinque anni di carcere.

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