Tokyo (Giappone), 30 mar. (LaPresse/AP) – Per la prima volta dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo 2011, che hanno causato la peggiore crisi nucleare dopo Chernobyl, il governo giapponese ha in parte riaperto tre città nella cosiddetta no-go zone, ovvero l’area attorno alla centrale di Fukushima Daiichi chiusa dopo il disastro dell’anno scorso a causa degli elevati livelli di radiazioni. Il perimetro di 20 chilometri attorno all’impianto nucleare resta perlopiù intatto, ma l’annuncio di oggi permetterà a 16mila dei 100mila sfollati di tornare nelle proprie case a Kawauchi, Tamura e Minamisoma.
Le città che si trovano nelle aree meno contaminate della no-go zone, spiega il governo di Tokyo, saranno inserite in una lista di tre categorie in base ai livelli di radiazioni presenti. La disposizione annunciata oggi entra in vigore da domenica a Kawauchi e Tamura, mentre gli abitanti di Minamisoma dovranno aspettare fino a metà aprile. In ognuna delle tre città ci saranno aree ancora chiuse al pubblico fino a quando non saranno del tutto decontaminate.
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