Gerusalemme, 30 mar. (LaPresse/AP) – Un manifestante palestinese è morto a Gaza colpito dal fuoco dell’esercito israeliano nel corso delle proteste in occasione ‘Giornata della terra’, rivolte contro la politica territoriale dello Stato ebraico e la colonizzazione, giudicate discriminatorie. Lo rende noto Adham Abu Salmia, ufficiale del ministero della sanità. La vittima è il 21enne Mahmoud Zaqout, che aveva provato ad avvicinarsi al confine tra Gaza e Israele. I militari, spiega l’esercito di Tel Aviv, hanno sparato colpi di avvertimento prima di rivolgere le armi contro il giovane. Un altro uomo è stato ferito seriamente, mentre 37 persone, aggiunge Abu Salmia, sono rimaste leggermente ferite, sempre a Gaza. Secondo Israele i feriti lievi sarebbero invece 29. Lo scorso anno almeno 38 persone morirono vicino ai confini con Libano e Siria.

In occasione delle manifestazioni, migliaia di soldati e poliziotti israeliani erano stati dispiegati in tutto il Paese. L’esercito dello Stato ebraico ha bloccato l’accesso alla Cisgiordania, per impedire ai palestinesi che abitano nella regione di entrare in Israele, salvo che per motivi umanitari. La chiusura della Cisgiordania, ha fatto sapere l’esercito, è stata decisa “in conformità alle valutazioni della situazione di sicurezza”. È stato inoltre limitato l’accesso alla moschea al-Aqsa di Gerusalemme.

La sicurezza è stata rafforzata nel nord del Paese, dove era in programma una grande manifestazione nel villaggio di Deir al-Assad. L’esercito israeliano si è inoltre preparato per affrontare eventuali disordini vicino al posto di blocco di Qalandiya e lungo i confini con Libano, Siria, Giordania, Egitto e Striscia di Gaza. Proprio qui, le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco. Alcuni tafferugli sono scoppiati brevemente tra manifestanti e le forze di sicurezza nella zona di Gerusalemme. I dimostranti hanno lanciato pietre e i soldati hanno risposto con granate stordenti.

Nel sud del Libano, inoltre, almeno 3mila libanesi e palestinesi si sono riuniti nei pressi del castello di Beaufort, a circa 15 chilometri dal confine dello Stato ebraico. I dimostranti hanno sventolato bandiere palestinesi, intonato canti tradizionali e ballato la tradizionale danza orientale, la dabka. Le forze di sicurezza non hanno permesso loro di avvicinarsi di più alla frontiera. Molti palestinesi, ispirati alle rivolte della primavera araba, credono che grandi marce e manifestazioni siano tra le strategie più efficaci per attirare l’attenzione alla loro causa.

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