L’Avana (Cuba), 30 mar. (LaPresse/AP) – René Gonzalez, uno dei cinque agenti dell’intelligence cubani arrestati negli Stati Uniti nel 1998, è giunto all’Avana per “una visita privata di famiglia” di due settimane, per incontrare il fratello malato di cancro. Sull’isola caraibica i cinque sono considerati eroi nazionali. “Il nostro popolo – riferisce il sito Cubadebate, citando un comunicato ufficiale – dà il benvenuto alla Patria al nostro caro René e non desiste dalla lotta per il suo ritorno definitivo insieme ai suoi quattro amati fratelli”.
I cinque sono stati condannati per attività di spionaggio sugli esuli cubani nel sud della Florida e per aver provato a infiltrarsi in installazioni militari e in campagne politiche. Cuba però sostiene che stessero solo cercando di tenere sotto controllo i gruppi di esiliati violenti che hanno condotto una serie di attacchi terroristici sull’isola, provocando anche la morte di un turista italiano. Gli altri quattro sono ancora in carcere. Gonzalez è stato liberato a ottobre ma è stato costretto a rimanere negli Usa per altri tre anni, secondo i termini della libertà vigilata. Una sentenza che ha scatenato le ire del governo cubano.
L’ok al ritorno temporaneo in patria a favore di Gonzelez è arrivato il 19 marzo, grazie a una decisione della giudice Joan Lenard che ha chiesto all’uomo di rilasciare un itinerario dettagliato del suo viaggio e di rimanere in regolare contatto con le autorità. Gonzalez ha due settimane dal giorno della partenza per tornare in Florida e attraverso il suo avvocato fa sapere che rispetterà le condizioni.