Nuova Delhi (India), 19 apr. (LaPresse/AP) – L’India ha effettuato con successo il primo lancio di prova del nuovo missile Agni-V, in grado di trasportare testate nucleari e di colpire le città cinesi di Pechino e Shanghai. Poiché si tratta del primo test dovranno essere eseguiti ulteriori lanci di prova sul missile, prima che possa entrare a pieno titolo nell’arsenale indiano. Tuttavia l’operazione di oggi è stata salutata come un grande passo avanti negli sforzi del Paese per contrastare il dominio della Cina nella regione e per diventare una potenza mondiale rispettata.

“La nazione cammina a testa alta”, ha detto il ministro della Difesa A.K. Antony, citato dall’agenzia di stampa Press trust of India. Il successo del lancio, ha invece commentato il primo ministro Manmohan Singh, è “un’altra pietra miliare negli sforzi dell’India mirati ad aumentare la credibilità e la preparazione dei nostri sistemi di difesa e nella nostra continua esplorazione delle frontiere della scienza”.

CARATTERISTICHE. L’Agni-V è un missile a combustibile solido a tre stadi, progettato per trasportare una testata nucleare da 1,5 tonnellate. È alto 17,5 metri ed è stato realizzato esclusivamente con tecnologie indiane, con un costo di 486 milioni di dollari. Il missile può essere spostato in tutto il Paese tramite strade o rotaie, e utilizzato per portare testate multiple o inviare satelliti in orbita.

Il test si è svolto a pochi giorni dal lancio fallito di un missile nordcoreano, ma non ha creato la stessa reazione di condanna a livello internazionale. Un filmato diffuso dal governo indiano mostra l’Agni-V decollare alle 8.07 locali, le 4.07 in Italia, da una piccola piattaforma di lancio posizionata apparentemente su delle rotaie a Wheeler island, al largo della costa orientale indiana. Vijay Saraswat, direttore dell’Organizzazione per ricerca e lo sviluppo nella difesa dell’India, ha spiegato al canale tv Times Now che il missile ha raggiunto un’altitudine di oltre 600 chilometri, i tre stadi che lo componevano hanno funzionato a dovere e il carico a bordo è stato rilasciato come da programma. “L’India esce da questo test come una tra le maggiori potenze missilistiche”, ha aggiunto Saraswat.

La finestra di lancio si era aperta ieri sera, ma il test è stato spostato alla mattina di oggi per le condizioni meteorologiche avverse. Avinash Chandra, direttore della missione, ha confermato il successo del test, dichiarando a Times Now: “Abbiamo ottenuto esattamente ciò che volevamo con questo lancio”.

REAZIONE CINESE. Il governo cinese non ha per ora rilasciato commenti sul test, e il portavoce del ministero degli Esteri Liu Weimin si è limitato a dire in conferenza stampa che India e Cina dovrebbero lavorare insieme come partner strategici. A parlarne sono stati però i media. Il canale di Stato Cctv ha definito il lancio “un momento storico per l’India, che si è così unita al club delle nazioni in possesso di missili balistici”. L’emittente ha poi elencato alcuni dei problemi avuti dal vettore, dalle difficoltà del sistema di guida al fatto che pesa oltre 50 tonnellate, il che significa che dovrà essere lanciato da piattaforme fisse e non mobili, rendendolo vulnerabile ad attacchi. “Non pone una minaccia nella realtà”, ha poi concluso il canale tv cinese.

“L’India – si legge invece in un editoriale del Global Times – deve tener presente che la potenza nucleare della Cina è superiore e più affidabile. Per quanto riguarda il prossimo futuro, l’India non ha alcuna possibilità in una corsa alle armi contro la Cina”. Il giornale, prodotto dalla testata ufficiale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del Popolo, ha inoltre avvertito l’India di non mettersi a lavorare insieme agli alleati occidentali nel tentativo di contenere Pechino.

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