Lussemburgo (Lussemburgo), 23 apr. (LaPresse/AP) – L’Unione europea ha confermato una serie di nuove sanzioni imposte alla Siria, che prevedono il divieto di vendita di beni di lusso e prodotti dual-use (tecnologie che possono essere usate sia per scopi militari che pacifici). La decisione, già annunciata stamattina da due diplomatici coperti dall’anonimato, è stata approvata dai ministri degli Esteri del blocco dei 27 in seguito a un incontro in Lussemburgo.

La conferma è arrivata dall’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, secondo cui le sanzioni sono dovute “a gravi preoccupazioni riguardo alla situazione e alla continuazione delle violenze nonostante il cessate il fuoco”.

“Ci aspettiamo che il governo siriano ritiri tutte le truppe e le armi pesanti da villaggi e città, vogliamo inoltre la garanzia che il governo dia libero accesso alle organizzazioni umanitarie”, ha proseguito la Ashton. Secondo le Nazioni unite, le vittime di repressione e violenze in Siria hanno superato le 9mila e, nonostante il cessate il fuoco, gli attivisti riferiscono di nuovi attacchi. Solo oggi oltre 30 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza ad Hama, una delle città più colpite dalla repressione di Damasco.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata