Pechino (Cina), 28 apr. (LaPresse/AP) – Chen Guangcheng, avvocato e attivista per i diritti umani cinese cieco dalla nascita, fuggito la scorsa settimana dagli arresti domiciliari dalla sua casa nella provincia di Shandong, “è sotto la protezione degli Stati Uniti” a Pechino. Lo riferisce il gruppo ChinaAid con sede in Texas, spiegando che “sono in corso colloqui di alto livello tra ufficiali cinesi e statunitensi” sulla sua sorte. Alcuni attivisti sostengono che si trovi proprio nell’ambasciata statunitense nella capitale. Per ora le autorità di Washington e l’ambasciata Usa a Pechino non hanno voluto rilasciare commenti.
A confermare che l’attivista si trovi a Pechino è stato Bob Fu, fondatore di ChinaAid, secondo cui l’avvocato cieco è fuggito dagli arresti la notte del 22 aprile, quindi è stato portato via da un gruppo di dissidenti e consegnato ad altri che lo hanno condotto fino alla capitale. Il vice ministro degli Esteri cinese Cui Tiankai aveva detto nelle prime ore di questa mattina di non avere notizie sul caso.
Ieri Chen era apparso in un video, pubblicato dal sito Boxun.com e diffuso poi anche su YouTube, in cui condanna il trattamento riservato a lui e alla sua famiglia, si rivolge direttamente al primo ministro Wen Jiabao chiedendogli di punire i responsabili e accusa per nome alcuni funzionari del Partito comunista locale. L’attivista Hu Jia ha incontrato Chen dopo la fuga e riferisce che le persone in questo momento con lui hanno fatto sapere che si trova “al cento per cento in un luogo sicuro”. “So qual è questo posto. C’è solo un posto sicuro al cento per cento in Cina ed è l’ambasciata Usa”, ha detto Hu. La moglie di quest’ultimo, Zeng Jinyan, ha pubblicato invece ieri su Twitter una foto del marito e di Chen insieme sorridenti. L’avvocato indossava gli stessi vestiti che si vedono nel filmato postato su internet.
Le sorti di Chen Guangcheng potrebbero essere una notevole complicazione politica per le relazioni tra Washington e Pechino. La settimana entrante il segretario di Stato Usa Hillary Clinton e altri ufficiali statunitensi sono attesi in Cina per un ultima serie del cosiddetto dialogo strategico-economico.
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