Clinton: Progressi di Pechino in caso Chen, diritti umani essenziali

Pechino (Cina), 4 mag. (LaPresse/AP) – Il dissidente cinese Chen Guangcheng “ha confermato che sia lui che famiglia vogliono andare in Usa, per continuare gli studi. A questo proposito siamo molto incoraggiati dalla dichiarazione ufficiale rilasciata oggi da Pechino, secondo cui Chen potrà richiedere di viaggiare all’estero per questioni di studio”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, nel suo ultimo giorno di visita a Pechino, dove si trovava per gli annuali colloqui strategici fra Cina e Usa. A questo punto, ha aggiunto la Clinton, “sono stati raggiunti progressi per aiutare Cheng a ottenere quanto desidera e noi continueremo a restare in contatto con lui”. Questa mattina, il ministero degli Esteri di Pechino aveva fatto sapere che Chen potrà presentare richiesta per studiare in un Paese straniero, “in conformità con le leggi dei dipartimenti competenti”.

Il segretario di Stato ha voluto quindi concentrarsi sul tema dei diritti umani. “Gli Stati Uniti – ha dichiarato – continuano a sollevare la questione dei diritti perché riteniamo che il loro rispetto sia essenziale per qualsiasi Paese. Non si tratta solo di attivisti noti, è una questione che riguarda anche le persone comuni, in Cina e in tutto il mondo”. “Aumentiamo l’attenzione sulle questioni di particolari individui e su particolari situazioni ogni volta che lo riteniamo necessario – ha proseguito – perché non possiamo ignorare le nostre differenze con la Cina mentre costruiamo con loro una relazione completa”.

Il segretario di Stato ha quindi invitato Pechino a contribuire ad affrontare le delicate questioni dei programmi nucleari di Iran e Corea del Nord e delle violenze in Siria e al confine fra Sudan e Sud Sudan. Secondo la Clinton, la Cina, come gli altri Paesi, “dovrebbe mostrare di assumersi tutte le responsabilità proprie di una grande nazione. Ciò significa condividere il peso della risoluzione di problemi comuni all’estero e proteggere le libertà fondamentali di ogni cittadino in patria”.