Damasco (Siria), 10 mag. (LaPresse/AP) – Nuova giornata di sangue in Siria. Questa mattina Damasco è stata scossa da due forti esplosioni nel quartiere Qazaz. Un’azione che, spiega il ministro dell’Interno siriano, ha provocato almeno 55 morti e 370 feriti. Bilancio che tuttavia potrebbe ancora aumentare. Secondo le autorità si è trattato di un attentato suicida. Per effettuarlo, ha riferito il ministero, sono stati usati materiali esplosivi che pesavano oltre mille chili.

Gli scoppi, avvenuti alle 7.50 ora locale (le 6.50 in Italia), quando gli impiegati arrivano di solito al lavoro, hanno danneggiato gravemente la sede di un’agenzia dell’intelligence militare. L’edificio fa parte di un complesso della sezione dei servizi segreti siriani nota come Ramo palestinese. Il muro esterno è crollato e alcune pareti si sono sgretolate, ma la struttura interna sembra intatta. All’ingresso del compound militare si sono creati due crateri, uno dei quali è profondo 3 metri e largo 6. Alcuni residenti del quartiere hanno riferito che le esplosioni si sono verificate rapidamente una dopo l’altra: prima uno scoppio minore, poi uno molto più forte una volta che la folla è giunta sul luogo. “La casa ha tremato come se ci fosse stato un terremoto”, racconta Maha Hijazi, che abita di fronte alla base militare attaccata. La tv di Stato siriana ha trasmesso immagini di bambine in lacrime che dicono di essere alunne di una scuola elementare del quartiere di Qazaz.

A distanza è visibile una nube di fumo nero sulla parte est della capitale. Il governo ha attribuito la responsabilità per l’attacco a “terroristi” e ha definito l’episodio come l’attacco più sanguinario dei 14 mesi di rivolte. Il centro di Damasco è controllato dalle forze di sicurezza leali al presidente Bashar Assad ma, nonostante questo, la città è stata colpita negli ultimi mesi da diversi attentati.

Condanne per l’attacco sono giunte da tutto il mondo. Primo fra tutti l’inviato speciale di Onu e Lega araba per la Siria, Kofi Annan, che ha commentato: “Il popolo siriano ha già sofferto abbastanza”. Michael Mann, portavoce dell’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea Catherine Ashton, ha espresso la condanna dell’Ue per un atto che definisce “di puro terrorismo”. “Da quanto apprendiamo – ha detto – l’attacco ha tentato di causare il maggior numero possibile di vittime e danni”. Parole di sdegno sono arrivate anche da Washington. “Qualsiasi violenza porti all’uccisione e al ferimento indiscriminato dei civili – ha dichiarato Victoria Nuland, portavoce del dipartimento di Stato Usa – è riprovevole e non può essere giustificata”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata