New York (New York, Usa), 20 mag. (LaPresse/AP) – L’attivista cinese non vedente Chen Guangcheng è arrivato nella notte negli Stati Uniti, atterrando all’aeroporto di Newark Liberty, accompagnato dalla moglie e dai due figli. Vestito con una camicia bianca e pantaloni chiari, e munito di stampelle, Chen è stato accolto tra gli applausi al suo arrivo in un appartamento del Greenwich Village di Manhattan dove vivrà con la famiglia. Il complesso abitativo ospita studenti dell’Università di New York, che Chen dovrebbe frequentare.

“Per gli ultimi sette anni – ha commentato grazie all’aiuto di un traduttore – non mi sono mai fermato. Per questo sono qui per un po’ di riposo, per il corpo e lo spirito”. Chen ha quindi chiesto alla folla di lottare contro l’ingiustizia e ha ringraziato i governi di Usa e Cina, oltre alle ambasciate di Svizzera, Canada e Francia. “Dopo grandi travagli, sono riuscito a uscire da Shandong”, ha spiegato l’attivista, che ha rilasciato una breve dichiarazione ma non ha risposto alle domande dei giornalisti.

L’arrivo della famiglia Chen a New York segna la fine di quasi un mese di incertezza sulle sorti del dissidente. Dopo sette anni di carcere e arresti domiciliari, ad aprile l’attivista è riuscito a fuggire dal suo villaggio e trovare rifugio nell’ambasciata Usa. Grazie anche alla presenza del segretario di Stato Hillary Clinton a Pechino, le autorità hanno iniziato a trattare sulla vicenda e, dopo una serie di negoziazioni, hanno raggiunto un accordo che ha permesso all’uomo di volare appunto negli Usa per proseguire gli studi.

Soddisfatta Washington per la conclusione della vicenda. “Esprimiamo il nostro apprezzamento per il modo in cui siamo stati in grado di risolvere la situazione e sostenere il desiderio del signor Chen di studiare negli Usa e perseguire i suoi obiettivi”, ha commentato Victoria Nuland, portavoce del dipartimento di Stato. Per ora nessun commento dal ministero degli Esteri di Pechino. L’agenzia di stampa cinese Xinhua riporta solo che Chen “ha fatto richiesta di studiare negli Stati Uniti attraverso i normali canali in linea con la legge”.

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