Vienna (Austria), 25 mag. (LaPresse/AP) – Gli inviati dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) hanno rinvenuto in un sito atomico iraniano tracce di uranio arricchito al 27%, più alto del 20% dichiarato da Teheran e più vicino a quello necessario per produrre armi nucleari. È quanto emerge da un rapporto confidenziale dell’Agenzia, secondo cui Teheran sostiene si tratti solo di un inconveniente tecnico. Il ritrovamento è avvenuto nel bunker sotterraneo di Fordo. L’Aiea sta valutando la spiegazione e ha chiesto maggiori dettagli, mentre analisti e diplomatici ritengono la versione iraniana plausibile. Le tracce, spiegano questi ultimi, potrebbero essere state rilasciate durante l’avvio di centrifughe usate per l’arricchimento fino al livello desiderato.

L’Iran aveva iniziato ad arricchire uranio al 20% l’anno scorso, soprattutto a Fordo, dicendo di aver bisogno del materiale come combustibile per un reattore di ricerca e per scopi medici. Il rifiuto di fermare l’arricchimento e di accettare combustibile per reattori dall’estero ha rafforzato i dubbi di chi crede che Teheran stia lavorando per fabbricare armi atomiche. Attualmente l’Iran ha circa 700 centrifughe che producono uranio arricchito al 20%. Nel documento dell’Aiea, si nota che Teheran ha predisposto altre 350 centrifughe dall’anno scorso, ma non le ha utilizzate per l’arricchimento.

Il documento si concentra anche sullo stato attuale dei colloqui tra l’Aiea e la Repubblica Islamica. L’ultima serie di negoziati internazionali si è tenuta mercoledì e ieri a Baghdad. Gli inviati iraniani hanno respinto la proposta del 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu più la Germania) riguardo alla rinuncia alle attività nucleari considerate pericolose. Entrambe le parti hanno ammesso che i colloqui sono stati duri, ma che ci sono stati alcuni progressi. I prossimi negoziati si terranno il 18 e il 19 giugno a Mosca. Israele accusa l’Iran di voler sviluppare armi atomiche e ha minacciato più volte un intervento militare preventivo, convinto che i colloqui siano per Teheran solo un modo per prendere tempo. L’Iran respinge le accuse, sostenendo che il suo programma nucleare abbia esclusivamente scopo pacifico.

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