Canberra (Australia), 29 mag. (LaPresse/AP) – L’Australia ha espulso due diplomatici siriani in protesta per il massacro di Houla, avvenuto venerdì, in cui sono state uccise almeno 108 persone. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri australiano, Bob Carr, precisando che si tratta dell’incaricato d’affari siriano nel Paese, Jawdat Ali, e di un altro funzionario dell’ambasciata. Ai due è stato ordinato di lasciare l’Australia entro 72 ore. Carr ha detto di aspettarsi che altri Paesi adotteranno misure simili in giornata. “È il modo più efficace che abbiamo per mandare un messaggio di repulsione per quello che è successo in Siria”, ha affermato Carr. Il ministro ha definito la strage di Houla come un “crimine orribile e brutale” e ha assicurato che l’Australia non entrerà in contatto con il governo di Damasco finché il regime non rispetterà il piano di pace stilato dall’inviato dell’Onu Kofi Annan. Tra le vittime di Houla ci sono almeno 49 bambini e 34 donne.
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