Pechino (Cina), 5 giu. (LaPresse/AP) – Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Pechino per il summit annuale di sicurezza regionale dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, formata appunto da Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Il vertice di quest’anno si concentrerà in particolare sulla situazione in Siria, sulla disputa legata al controverso programma nucleare iraniano e sulla cooperazione energetica. Putin è arrivato in mattinata e nelle prossime ore incontrerà l’omologo cinese Hu Jintao.
Mosca e Pechino hanno ignorato gli appelli della comunità internazionale riguardo alla Siria, ponendo due volte il veto a risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite mirate a mettere fine alle violenze. Entrambi i Paesi appoggiano il piano di pace promosso da Kofi Annan, che però appare sempre più fragile e, di fatto, viene infranto ogni giorno. Russia e Cina si oppongono anche a nuove sanzioni internazionali contro l’Iran. Durante il summit si parlerà anche di energia, in quanto Mosca e Pechino hanno annunciato di voler aumentare gli scambi commerciali a 100 miliardi di dollari entro il 2015 rispetto agli 83,5 miliardi di dollari dell’anno scorso, ma i colloqui sono in stallo da lungo tempo riguardo al prezzo del gas che dovrebbe essere consegnato dai gasdotti in Siberia.
La visita di Putin arriva dopo la sua partecipazione al summit Russia-Ue che si è tenuto ieri a San Pietroburgo, dove il leader del Cremlino ha incontrato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e quello del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. Durante il vertice, Putin ha difeso la situazione dei diritti umani in Russia, sostenendo che nel suo Paese non ci siano prigionieri politici e definendo “democratica” la controversa legge che imporrà multe più salate per le proteste non autorizzate. La norma dovrebbe essere approvata oggi. La visita in Cina è la prima da quando Putin è tornato alla presidenza a maggio dopo essere passato alla carica di primo ministro nel 2008.