Corte suprema Usa ha approvato Obamacare

Washington (Usa), 28 giu. (LaPresse/AP) – La Corte suprema degli Stati Uniti ha approvato la cosiddetta Obamacare, cioè la riforma sanitaria varata dall’amministrazione Obama nel 2010 e contro la quale avevano presentato ricorso 26 Stati federali. Il verdetto è stato annunciato dal giudice capo della Corte, John Roberts. La Corte, composta da nove membri e con una leggera maggioranza conservatrice, ha raggiunto l’accordo dopo tre giorni di riunione lo scorso marzo, ma la decisione è stata resa nota solo oggi. L’annuncio non è stato trasmesso in diretta da tv e radio e per questo già nel pomeriggio americano di mercoledì alcuni si sono messi in fila per assicurarsi di poter assistere dal vivo a questo momento storico. L’aula ospita fra 400 e 500 persone.

OBAMA: VITTORIA DI TUTTI GLI AMERICANI. “Questa legge è una vittoria per l’intero popolo americano”, ha dichiarato Obama nel discorso in cui ha commentato il verdetto della Corte suprema. “Ho chiesto al Congresso – ha detto inoltre – di accelerare e dare una certa flessibilità agli Stati, che possano scegliere tra più opzioni. Le compagnie non potranno più discriminare chi aveva malattie in precedenza, o le donne, o portare alla bancarotta. E a chi non potrà permettersi una polizza sarà dato un credito con cui pagare”. Ha proseguito dicendo: “Il dibattito ha diviso molto perché c’è molta preoccupazione, e io lo rispetto, ma è focalizzato sulla politica. Io non ho agito per fare un’azione di buona politica, ma perché credo sia un bene per il popolo americano”. Inoltre, ha spinto per lavorare ancora alla riforma: “Ora dobbiamo attuare la legge e cercare di migliorarla. Non si è fatto ancora tutto, dobbiamo ancora lavorare e faremo tutto il possibile”.

I RICORSI DI 26 STATI CONTRO OBAMACARE. Il caso è cominciato poco dopo che Obama ha posto la sua firma sulla legge il 23 marzo del 2010. Ancora prima della fine della giornata, la Florida presentò ricorso insieme a 12 Stati. Altri 13 Stati federali si aggiunsero successivamente. Il nocciolo centrale, secondo i critici, è che il Congresso non dovrebbe costringere i cittadini a comprare un’assicurazione sulla salute. In base alla legge la copertura assicurativa arriverà a coprire la maggior parte dei circa 50 milioni di americani che attualmente non ne possedono una e ad estendere a un numero più ampio di cittadini le agevolazioni, permettendo di dotarsi più facilmente di una polizza.

GLI ARGOMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE OBAMA. A questi appunti l’amministrazione Obama ha risposto presentando tre argomentazioni. In primo luogo il Congresso avrebbe l’autorità per richiedere ai cittadini di dotarsi di assicurazioni sanitarie perché è di sua competenza il commercio entro i confini degli Usa; in secondo luogo perché l’assicurazione è necessaria per adempiere a due disposizioni della Costituzione, cioè che gli assicuratori accettino i clienti indipendentemente dai loro problemi di salute e che limitino i costi aggiuntivi riservati a persone anziane e malate. In terzo luogo, infine, l’amministrazione sostiene che in ogni caso la richiesta di assicurazione e le pene connesse sono costituzionalmente da considerarsi come un’applicazione dei poteri del Congresso di approvare le tasse: secondo il ragionamento, infatti, le pene fissate per chi non compra un’assicurazione sanitaria funzionano come una tassa.

IMPATTO SULLA CAMPAGNA ELETTORALE USA 2012. La decisione della Corte suprema avrà sicuramente una ricaduta sull’evolversi della campagna elettorale in corso in vista delle elezioni presidenziali di novembre. I repubblicani si sono opposti quasi in modo unanime alla legge e Mitt Romney aveva affermato che la bocciatura della lette avrebbe significato che “i primi tre anni e mezzo del mandato presidenziale di Obama sono stati sprecati in qualcosa che non ha aiutato i cittadini americani”.