Los Angeles (California, Usa), 1 lug. (LaPresse/AP) – Sono stati celebrati a Los Angeles, in California, i funerali di Rodney King, l’uomo di colore picchiato violentemente nel 1991 dai poliziotti che lo avevano fermato per eccesso di velocità in auto e diventato il simbolo delle rivolte contro le discriminazioni dei neri in cui l’anno successivo morirono 53 persone. Il pestaggio fu ripreso in un filmato da un testimone e le immagini, così come poi le prime sentenze al processo contro gli agenti, scatenarono le rivolte. Il 17 giugno scorso King è stato trovato morto nella sua piscina a Rialto, in California, all’età di 47 anni.

La sua morte è considerata sinora un annegamento accidentale, ma le autorità stanno attendendo l’esito dell’autopsia per dichiararne formalmente la causa. Prima della cerimonia pubblica e della sepoltura, i familiari hanno preso parte a una funzione privata. Il reverendo Al Sharpton ha definito King “un simbolo del perdono”, dicendo che “si è rialzato dai suoi errori, non ha mai attaccato nessuno, né la polizia, né il sistema giudiziario, né altri”.

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