Pechino (Cina), 11 lug. (LaPresse/AP) – Il governo cinese ha accettato di pagare un risarcimento alla famiglia di Feng Jianmei, la donna costretta ad abortire al settimo mese di gravidanza perché non poteva pagare la multa prevista dalla legge per chi ha un secondo figlio. Lo ha fatto sapere il marito della donna, Deng Jiyuan, precisando che le autorità hanno deciso di assegnare alla famiglia 70.600 yuan (9mila euro). Feng Jianmei era stata costretta ad abortire a giugno scorso perché, incinta del secondo figlio, non aveva i 40mila yuan (5.100 euro) per pagare la multa prevista dalla legge cinese sul figlio unico.
Il caso ha scatenato uno scandalo dopo che alcune foto della donna, stesa su un letto di ospedale accanto al feto morto, sono state fatte circolare online. Il governo cinese si è di seguito scusato e ha licenziato due funzionari della provincia di Shaanxi, dove abita la donna. Deng Jiyuan ha fatto sapere che lui e la moglie vogliono tornare a vivere una vita normale.
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