Mosca (Russia), 23 ago. (LaPresse/AP) – Damasco ha fornito garanzie a Mosca sul fatto che non userà né trasferirà le sue armi chimiche. Lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Gennady Gatilov, durante una intervista ad Associated Press. La Russia, ha detto, sta lavorando a stretto contatto con il governo del presidente Bashar Assad per assicurarsi che l’arsenale chimico siriano resti al sicuro e non cada nelle mani dei terroristi. In precedenza la Russia, come ha fatto la Cina, ha opposto il proprio veto bloccando tre risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite contro il regime. Le misure avevano lo scopo di tentare di fermare le violenze in corso in Siria, in cui da ormai 18 mesi l’opposizione tenta di cacciare Assad. Secondo l’Onu negli scontri sono morte 19mila persone.

Gatilov ha aggiunto che il suo Paese è in pieno accordo con gli americani sull’esigenza di evitare che le armi chimiche siano utilizzate. La Russia, ha proseguito, conta sugli Usa e su altri Paesi perché usino la propria influenza sull’opposizione allo scopo di evitare che le armi chimiche cadano nelle mani dei terroristi. “Come tutti sappiamo, nell’opposizione ci sono terroristi, in particolare appartenenti ad al-Qaeda. Ci sarebbero conseguenze davvero gravi se all’improvviso, come risultato di qualche azione, quelle armi dovessero cadere nelle loro mani, perché le userebbero in maniera irresponsabile”, ha detto Gatilov. A proposito delle eventuali dimissioni del presidente Bashar Assad, il vice ministro ha detto: “Non abbiamo mai fissato come condizione che Assad debba lasciare, né allo stesso modo abbiamo mai detto che debba restare”.

Ha aggiunto che la Russia lavora con il governo siriano e incontra delegati dell’opposizione. “Purtroppo, dobbiamo dire che non abbiamo visto i nostri partner occidentali lavorare così attivamente con l’opposizione, incoraggiandola a un dialogo politico”, ha detto Gatilov. Ha poi detto di sperare che almeno in relazione alle armi chimiche l’impegno cresca: “Vorremmo sperare che, almeno sulla questione delle armi chimiche, assumano una posizione più ragionevole”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata