Khamenei: Iran non ha creato armi atomiche. Ma Aiea lancia allarme Fordo

Teheran (Iran), 30 ago. (LaPresse/AP) – “Dichiaro che la Repubblica islamica dell’Iran non ha mai tentato di ottenere armi atomiche e non abbandonerà mai il proprio diritto a un uso pacifico dell’energia nucleare”. Con queste parole, il leader supremo di Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha voluto chiarire la posizione iraniana sul nucleare nel corso di un intervento al summit del Movimento dei Paesi non allineati che si tiene in questi giorni proprio a Teheran. Il leader supremo ha poi definito l’uso di armi nucleari “un peccato enorme e imperdonabile”.

Ma un nuovo allarme sul programma atomico iraniano arriva in serata da Vienna, dove l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha fatto circolare un documento da cui emerge che Teheran ha fatto di tutto per ostacolare i tentativi di far luce sulle ultime attività avvenute nel sito di Fordo, che sembra nascosto da un telone. La comunità internazionale sospetta che nella struttura venga arricchito uranio per produrre armi nucleari, e il rapporto dell’Aiea rivela inoltre che nell’impianto, dove già sono al lavoro centinaia di centrifughe, sarebbe stato installato un altro migliaio di nuove macchine.

Teheran da sempre insiste sul fatto che il proprio programma nucleare sia mirato solo alla realizzazione di combustibile per i reattori, di isotopi per uso medico e per ricerche pacifiche. Nonostante le critiche internazionali, Khamenei, che ha l’ultima parola sulle decisioni di Stato, ha rifiutato di abbandonare l’arricchimento dell’uranio. Nel suo discorso davanti ai Paesi non allineati, l’ayatollah ha poi accusato le potenze mondiali di ipocrisia, sostenendo che stiano ammassando armi atomiche per la deterrenza e per aumentare il proprio dominio internazionale. “Gli ordigni nucleari non si sono dimostrati sicuri né hanno incrementato il potere politico”, ha detto Khamenei nell’intervento trasmesso in diretta tv. Il leader supremo ha quindi attaccato gli Usa, definendo la loro opposizione al programma atomico di Teheran “un’amara satira”, vista l’ampiezza dell’arsenale atomico americano e l’uso delle bombe in Giappone durante la Seconda guerra mondiale.