Pechino (Cina), 7 set. (LaPresse/AP) – Almeno 64 persone sono morte e 715 sono rimaste ferite a causa di una serie di terremoti che hanno colpito il sudovest della Cina, e precisamente le province di Yunnan e Guizhou. Secondo l’Istituto geologico degli Stati Uniti la scossa più forte, di magnitudo 5.6, ha avuto origine a una profondità di 9,8 chilometri. Il bilancio dei morti, non ancora definitivo poiché i danni nella zona colpita hanno impedito alle squadre di soccorso di raggiungere le aree più periferiche, sembra destinato a crescere.

“La lista delle vittime è ancora in fase di completamento. Non so cosa sia successo nelle altre città coinvolte, ma la mia è stata colpita piuttosto duramente”, ha detto un funzionario della cittadina di Jiaokui, nella contea di Yiliang.

Molte strade al momento sono impraticabili e i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere diverse città e villaggi colpiti, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale cinese Xingua New Agency. I terremoti hanno danneggiato o distrutto quasi 30mila edifici nelle province di Yunnan e Guizhou. Secondo l’ufficio sismologico dello Yunnan, oltre 100mila persone hanno dovuto lasciare le loro case. In tutto, ha riferito Xinhua, circa 700mila persone sono state colpite dalle scosse. Le autorità di Pechino hanno inviato nella zona migliaia di tende, coperte e giacche. Anche la Croce rossa ha fatto sapere di aver spedito agli abitanti delle province colpite duemila piumini, duemila giacche e 500 tende. Nell’area non funzionano i telefoni cellulari e le linee fisse sono danneggiate.

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