Washington (Usa), 13 set. (LaPresse/AP) – Proteste alle ambasciate americane in Egitto e Yemen. Dopo l’uccisione dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Libia insieme ad altri tre membri dello staff diplomatico nell’attacco al consolato di Bengasi, le proteste contro il film su Maometto si sono estese anche ad altri Paesi. Condanna delle violenze dal segretario di Stato Hillary Clinton e dal presidente Usa Barack Obama. La Clinton ha definito il film che ha scatenato le proteste “disgustoso e riprovevole”, precisando però che non può in alcun modo giustificare le violenze. “Nessun atto di terrore resterà impunito né oscurerà la luce dei valori che con orgoglio presentiamo al mondo”, ha promesso invece Obama durante un incontro elettorale in Colorado. Le proteste finora hanno interessato Egitto, Libia, Yemen, Iraq e Tunisia.
PROTESTE IN EGITTO. Scontri si sono verificati al Cairo fra polizia e manifestanti che provavano ad avvicinarsi all’ambasciata americana. Sedici manifestanti e tredici poliziotti sono rimasti feriti. La polizia è riuscita a mantenere lontani i dimostranti dalla sede diplomatica e ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla; sia agenti che manifestanti hanno lanciato pietre.
ATTACCO AD AMBASCIATA USA IN YEMEN. Proteste contro il film su Maometto anche a Sanaa, in Yemen, dove centinaia di manifestanti sono entrati nel comprensorio della sede diplomatica Usa, hanno ammainato la bandiera statunitense e l’hanno bruciata sostituendola con una nera che riportava la dichiarazione di fede dell’islam: ‘Non c’è altro Dio al di fuori di Allah’. Le forze di sicurezza accorse sul posto hanno sparato in aria e usato gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti, riuscendo ad allontanarli dal cortile dell’ambasciata dopo 45 minuti. Il presidente dello Yemen, Abed Rabbo Mansour Hadi, ha presentato le sue scuse al presidente americano Barack Obama per l’attacco all’ambasciata e ha fatto sapere di aver ordinato una indagine. In Yemen si trova la branca di al-Qaeda più attiva e la pista di al-Qaeda sembra farsi strada per l’attacco a Bengasi.
CLINTON: FILM SU MAOMETTO DISGUSTOSO E RIPROVEVOLE. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha definito “disgustoso e riprovevole” il film ‘Innocence of Muslims’, precisando però che non può essere una giustificazione per le violenze e gli attacchi alle sedi e al personale diplomatico americano. La Clinton, inoltre, ha sottolineato che gli Stati Uniti non fermeranno mai gli americani dall’esprimere i loro punti di vista, indipendentemente da quanto siano disgustosi. Su questo aspetto ha insistito anche il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Parlando con i giornalisti, Carney ha detto che Washington deplora il contenuto del film, ma che il diritto di espressione che c’è in America permette di far andare in onda film del genere.
OBAMA: NESSUN ATTO DI TERRORE RESTERA’ IMPUNITO. Obama, impegnato in un incontro elettorale a Golden, in Colorado, ha promesso che “nessun atto di terrore resterà impunito” e che porterà “davanti alla giustizia chi ha ucciso i nostri compatrioti”. Stamattina Obama ha parlato con i presidenti di Libia ed Egitto per discutere della sicurezza del personale diplomatico e ha poi avuto un colloquio telefonico con il presidente afghano Hamid Karzai. Finora in Afghanistan non ci sono state manifestazioni contro ‘Innocence of Muslims’, ma i leader talebani hanno chiesto ai loro combattenti di vendicarsi per il film blasfemo aumentando gli attentati contro le truppe statunitensi nel Paese. Karzai ha inoltre cancellato la sua visita ufficiale in Norvegia, per la quale sarebbe dovuto partire ieri sera, motivando la decisione proprio con i disordini in corso nel mondo arabo per il film su Maometto.
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