New York (New York, Usa), 26 set. (LaPresse) – Tra gli interventi più attesi di oggi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York quelli dei presidenti egiziano, Mohammed Morsi, e iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Il primo era atteso come rappresentante e voce della giovane leadership del suo Paese, che ha mosso i primi passi dopo il regime di Hosni Mubarak. Morsi ha spaziato nel suo discorso tra il conflitto israelo-palestinese e le proteste per il film ‘Innocence of Muslims’, tra la Primavera araba e la questione siriana. Ahmadinejad, che come atteso ha parlato di Israele e nucleare, è stato accolto dalla proteste di migliaia di dimostranti fuori dal Palazzo di vetro. Nella folla, contraria alla sua presenza all’Onu, c’erano anche l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani e gruppi di siriani che denunciano il suo appoggio al regime di Bashar Assad.
MORSI: CREARE UNO STATO PALESTINESE. Il presidente egiziano ha chiesto che la comunità internazionale faccia tutti gli sforzi possibili per risolvere “sulla base di giustizia e legalità il conflitto israelo-palestinese, per costruire uno Stato palestinese indipendente con capitale Gerusalemme”. Ha definito “vergognoso” che il mondo tolleri gli insediamenti israeliani sui territori palestinesi e promesso sostegno alla battaglia per ottenere “dignità e libertà”, che sinora la comunità internazionale non è riuscita a dare loro. Si è poi pronunciato sulla Siria, dicendosi a favore della caduta di Bashar Assad e di una opposizione “unita”, che riesca ad arrivare a una transizione democratica. La fine del conflitto “intollerabile, che “rischia di avere conseguenze oltre i confini”, “è una priorità”, ha detto. Ma ha anche dichiarato un chiaro no all’intervento straniero in Siria, dicendo di appoggiare l’inviato speciale di Onu e Lega abara, Lakhdar Brahimi. Sottolineando la necessità di difendere la libertà di stampa, ha poi definito “oscenità” il film ‘Innocence of Muslims’, invitando a lavorare insieme e confrontarci, dobbiamo cooperare e muoverci insieme per affrontare l’estremismo, le discriminazioni, l’incitamento alla violenza, l’odio basato su religione e razza”.
AHMADINEJAD: TEMPO DI NUOVO ORDINE MONDIALE. Il presidente iraniano nel suo intervento ha fatto appello per la creazione di “un nuovo ordine mondiale”, libero dall'”egemonia dell’arroganza”. Puntando il dito contro le stesse Nazioni unite, ha denunciato “discriminazioni” contro alcuni Stati membri, a causa del “monopolio di alcuni Paesi” nell’organizzazione. Parlando di Israele, ha citato la “continua minaccia degli incivili sionisti nel ricorrere ad azioni militari contro la nostra grande nazione”. Silenzio, invece, sul programma nucleare di Teheran, che Israele e Occidente accusano di non avere scopi pacifici come il Paese afferma. Il discorso di Ahmadinejad è stato boicottato dalla delegazione statunitense, che ha lasciato vuote le proprie poltrone, in “risposta alle teorie paranoiche e alle offese contro Israele”.
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