New York (New York, Usa), 27 set. (LaPresse/AP) – Nuova importante tappa per il percorso della Birmania verso un futuro più democratico e vicino alla comunità internazionale. Proprio nelle settimane in cui la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi si trova negli Stati Uniti per un viaggio di 17 giorni, il presidente Thein Sein, protagonista di un’apertura alle riforme nell’ultimo anno, è intervenuto all’Assemblea generale dell’Onu. Intanto ieri sera gli Stati Uniti hanno annunciato un alleggerimento delle sanzioni sulle importazioni delle merci prodotte nel Paese asiatico.
OMAGGIO AL PREMIO NOBEL. “La principale leader dell’opposizione, Aung San Suu Kyi”, ha detto l’ex generale Thein Sein parlando all’Assemblea, “sta prendendo parte alle attività del Parlamento”, non solo nella sua funzione di membro dello stesso, ma anche come “presidente della Commissione sullo stato di diritto e la stabilità. Durante questa settimana anche lei è a New York. Come cittadino birmano, voglio congratularmi con lei per gli onori che ha ricevuto in questo Paese in riconoscimento dei suoi sforzi per la democrazia”.
PROGRESSI FACILITANO STABILITA’. Il progresso politico in Birmania, ha aggiunto poi il presidente, “sta migliorando la legittimità politica (del Paese, ndr), e questo, “facilita la creazione di una stabilità politica di base, aprendo la strada alla trasformazione economica e sociale necessaria per migliori standard di vita del popolo”. È la prima volta che un leader birmano menziona la Suu Kyi in un discorso all’Onu. Senza precedenti anche il fatto che l’intervento del presidente sia stato trasmesso in diretta televisiva in patria.
USA INTERVENGONO SU SANZIONI. Altro momento importante della giornata è stato l’annuncio della tarda serata di ieri di un alleggerimento delle sanzioni contro la Birmania da parte del segretario di Stato Usa Hillary Clinton durante un incontro con lo stesso Thein Sein, a margine dell’Assemblea Onu. “In riconoscimento dei continui progressi verso la riforma e in risposta alle richieste sia del governo sia dell’opposizione – ha detto la Clinton – gli Stati Uniti hanno deciso di muoversi per normalizzare le relazioni commerciali”. Gli Usa, ha aggiunto il segretario di Stato, “inizieranno il processo alleggerendo le restrizioni sulle importazioni negli Usa di merci prodotte in Birmania”. In precedenza, l’amministrazione Obama aveva annunciato una ripresa delle normali relazioni diplomatiche, e la sospensione del divieto agli investimenti Usa nel Paese asiatico.
SODDISFAZIONE DEL GOVERNO. “Siamo molto grati agli Stati Uniti per le decisioni”, ha detto il presidente birmano dopo l’annuncio della Clinton. Soddisfazione a cui hanno fatto eco le parole di Zaw Htay, direttore dell’ufficio del presidente birmano. “Il presidente – ha detto – aveva ripetutamente fatto appello per l’eliminazione delle sanzioni Usa e lo ha fatto anche Aung San Suu Kyi nei suoi discorsi. Si tratta di una misura molto positiva e di un prezioso esito della visita del presidente negli Stati Uniti”. Questa decisione, ha aggiunto Zaw Htay, “non solo sostiene investitori e imprenditori, ma aiuterà anche i 60 milioni di abitanti della Birmania. L’eliminazione del divieto delle importazioni corrisponde alla rimozione di un’enorme barriera e rende più favorevole il clima per investimenti esteri”. Il funzionario ha infine notato che, mentre le relazioni diplomatiche tra Birmania e Usa sono state normalizzate, occorrono ulteriori misure per normalizzare anche le relazioni commerciali ed economiche.
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