New York (New York, Usa), 27 set. (LaPresse/AP) – I salafiti “non sono un pericolo solo per la nostra democrazia” e la nostra immagine all’estero”, ma anche “per le relazioni con i nostri amici, gli americani”. Lo ha detto il presidente tunisino Moncef Marzouki, in un’intervista ad Associated Press, da New York, dove oggi è intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni unite. “Più aspettiamo, peggio sarà. Non abbiamo scelta, avverà un giro di vite”, ha promesso Marzouki, in seguito alle minacce degli estremisti contro l’ambasciata Usa a Tunisi.

La scorsa settimana, alcune migliaia di manifestanti hanno attaccato l’ambasciata americana, abbattendo la bandiera a stelle e strisce, e innalzandone una legata all’estremismo musulmano. Nel corso della protesta quattro manifestanti hanno perso la vita e altre decine sono rimaste ferite. Il capo di Stato ha anche promesso che il governo proteggerà i diritti delle donne e le libertà di religione, mentre porterà avanti il processo per costruire una robusta democrazia. Marzouki ha anche sottolineato di aver esortato le forze di sicurezza a non intraprendere pratiche di tortura o altri abusi, ma ammesso che sarà difficile evitarlo.

Il presidente ha quindi spiegato che stanno proseguendo le operazioni di scrittura della nuova Costituzione, che sarà pronta a gennaio, attorno al secondo anniversario della rivoluzione. La redazione della Carta è vista da molti come un test per valutare l’influenza degli islamisti sul processo di riforme del Paese nordafricano. All’interno del documento, il presidente ha anche assicurato che non permetterà l’utilizzo della parola ‘sharia’, la legge islamica. Marzouki dovrebbe opporre resistenza anche alle leggi sulla blasfemia, a cui non vuole dare spazio nella Costituzione. Nella Carta, ha poi aggiunto, le relazioni tra uomini e donne saranno definite dalla parola ‘uguaglianza’.

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