Caracas (Venezuela), 8 ott. (LaPresse/AP) – Hugo Chavez resta presidente del Venezuela. Nelle elezioni di ieri ha vinto sul giovane sfidante dell’opposizione Henrique Capriles, ottenendo il 54% dei voti contro il 45% del giovane ex governatore dello Stato di Miranda. Subito dopo l’annuncio del Consiglio nazionale elettorale la festa è esplosa nel centro di Caracas con fuochi d’artificio e bandiere del Venezuela che sventolavano ovunque e una folla di migliaia di sostenitori si è radunata davanti al palazzo presidenziale. “La rivoluzione ha trionfato”, ha detto Chavez ai suoi affacciandosi dal balcone. Gli elettori “hanno votato per il socialismo”, ha aggiunto.

VITTORIA PER MANDATO 2013-2019. La vittoria garantisce a Chavez, al potere dal 1999, un nuovo mandato di sei anni, dal 2013 al 2019. È la terza rielezione; si tratta tuttavia di quella ottenuta con il minor margine di vantaggio. Nel 2006 aveva vinto con uno scarto di 27 punti percentuali. Ieri, invece, con il 90% delle schede conteggiate ha ottenuto oltre 7,4 milioni di voti, staccando Capriles di oltre 1,2 milioni di preferenze.

ALTA AFFLUENZA AL VOTO. L’affluenza alle urne è il dato più impressionante che emerge dalle elezioni di ieri. A votare è andato l’81% dei circa 19 milioni di elettori registrati. Nel 2006 l’affluenza era stata del 75%. La gente si è posizionata fuori dai seggi elettorali diverse ore prima dell’apertura e molti hanno atteso anche cinque ore o più per poter votare. Lunghe code di centinaia di persone si sono formate davanti ai seggi nel centro di Caracas e migliaia di cittadini venezuelani residenti negli Stati Uniti si sono riversati per votare a New Orleans, in Louisiana, dove si trova il consolato. La sede diplomatica di Miami è stata chiusa infatti per volere di Chavez a seguito dell’espulsione dagli Usa del console generale Livia Acosta Noguera.

Le operazioni di voto si sono svolte in modo tranquillo. Davanti ai seggi elettorali erano stati dispiegati soldati per garantire la sicurezza. Durante la campagna elettorale, infatti, non erano mancati gli episodi di violenza, nell’ultimo dei quali due sostenitori del candidato d’opposizione sono morti nello Stato di Barinas.

HUGO CHAVEZ. Chavez, 58 anni, è presidente del Venezuela dal 1999. Nel 1992 guidò un colpo di Stato poi fallito. Fu messo un prigione, poi graziato ed eletto nel voto del 1998. Nel 2002 riuscì a sopravvivere a un golpe. Sostiene che il suo Movimento bolivariano rivoluzionario, che prende il nome dall’eroe dell’indipendenza del XIX secolo Simon Bolivar, stia portando il Paese verso il socialismo. È stato rieletto tre volte e l’unica perdita elettorale risale al 2007, quando i cittadini respinsero delle modifiche alla Costituzione. A giugno 2011 ha annunciato di avere un tumore nella regione pelvica. Per questo è stato sottoposto a un’operazione chirurgica e a trattamenti di radio e chemioterapia a Cuba. Recentemente ha annunciato di essere libero dal cancro, ma l’argomento è stato affrontato molto poco durante gli eventi organizzati per la campagna elettorale.

HENRIQUE CAPRILES. Capriles, 40 anni, è ex governatore dello Stato di Miranda e a febbraio ha vinto le primarie dell’opposizione per le presidenziali, le prime a essersi tenute, con lo slogan ‘Hay un camino’. Questo non gli è bastato tuttavia ad avere la meglio sul carisma di Chavez. A soli 26 anni Capriles ottene un seggio in Congresso; nel 2008 ha battuto un alleato di Chavez, Diosdado Cabello, nella sfida per diventare governatore dello Stato di Miranda, che include parte di Caracas. Si definisce di centro-sinistra. Dice di ammirare l’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva per la promozione delle politiche di sviluppo degli affari portate avanti parallelamente ai finanziamenti di programmi sociali per i poveri. Dopo l’annuncio dei risultati elettorali ha invitato i sostenitori a non sentirsi sconfitti. “Abbiamo piantato molti semi in giro per il Venezuela e so che questi semi produrranno molti alberi”, ha detto.

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