Roswell (New Mexico, Usa),14 ott. (LaPresse/AP) – Felix Baumgartner ce l’ha fatta. Si è lanciato da 38,6 chilometri d’altezza ed è atterrato in sicurezza nell’est del New Mexico pochi minuti dopo il salto. Poco dopo l’atterraggio il 43enne ha sollevato le braccia in segno di vittoria. Il lancio era mirato a rompere il muro del suono, ma non ci sono ancora conferme ufficiali che l’obiettivo sia stato raggiunto. Secondo le attese, Baumgartner avrebbe dovuto raggiungere la velocità di 1.110 chilometri orari. La scorsa settimana il lancio era stato rimandato due volte a causa dei forti venti. Il salto poteva essere infatti realizzato soltanto nel caso in cui il vento non superasse la velocità di 3 chilometri all’ora.

L’ex paracadutista austriaco è salito fino alla stratosfera a bordo di una capsula attaccata a un pallone gonfiato con l’elio. Da lì si è poi buttato con una tuta pressurizzata e a un certo punto ha aperto il paracadute. Tra i rischi che correva c’era quello della rottura della tuta: in quel caso avrebbe potuto interrompersi il flusso d’ossigeno e l’atleta avrebbe potuto essere esposto alla temperatura di 57 gradi Celsius sotto zero. Per questo ha dovuto prestare molta attenzione a non urtare la capsula al momento del lancio. L’iniziativa di Baumgartner è stata sponsorizzata da Red Bull, che ha trasmesso il lancio in streaming. Il tutto è stato ripreso da quasi 30 telecamere installate sulla capsula, sulla Terra e su un elicottero. Le immagini sono state tuttavia trasmesse con un ritardo di 20 secondi per permettere di fermare la trasmissione in caso di un tragico incidente.

Il lancio di oggi coincide con il 65esimo anniversario del test del pilota americano Chuck Yeager, che diventò il primo uomo a rompere il muro del suono a bordo di un velivolo. Il tentativo dell’austriaco è arrivato al termine di un percorso di cinque anni, durante i quali l’ex paracadutista soprannominato ‘Fearless Felix’ ha anche fatto due salti preparatori nell’area: uno a marzo da un’altezza di 24 chilometri e l’altro a luglio da 29 chilometri. Baumgartner ha promesso che con questo lancio concluderà la sua carriera. Nel team di controllo che lo assiste per l’impresa di oggi c’è anche il detentore del precedente record del salto più veloce e dal livello più alto, Joe Kittinger. Quest’ultimo saltò da 31 chilometri e raggiunse una velocità di 988 chilometri orari, poco al di sotto del muro del suono.

Il salto di Baumgartner potrebbe anche avere un valore scientifico. I suoi assistenti lo hanno osservato per tutta la durata del lancio e hanno avuto accesso a dati come ad esempio la quantità di ossigeno che il paracadutista riceveva. Gli scienziati sperano di ricavare informazioni utili per la costruzione di tute spaziali e per l’elaborazione di tecniche che potrebbero aiutare gli astronauti in caso di incidenti. Il direttore medico del team, Jonathan Clark, ha spiegato qualche giorno fa che nessuno sa cosa succede al corpo umano quando viene superato il muro del suono. “È proprio questa l’essenza scientifica di questa missione”, ha affermato Clark, chirurgo della Nasa e marito di Laurel Clark, astronauta morta nell’incidente dello shuttle Columbia nel 2003. Clark sta studiando modi per aumentare le possibilità di sopravvivenza per gli astronauti in caso di incidenti ad alta quota.

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