Beirut (Libano), 22 ott. (LaPresse/AP) – È di cinque morti il bilancio degli scontri settari avvenuti in diverse città del Libano. Quattro persone sono morte a Tripoli, dove si sono verificati combattimenti fra i residenti di due quartieri che sostengono parti opposte nel conflitto in Siria. Si tratta del quartiere sunnita di Bab Tabbaneh e della vicina area alawita di Jabal Mohsen, che appoggia il regime di Damasco. Una quinta vittima è stata registrata invece nell’area di Wadi Zayneh, a nord della città meridionale di Sidone. Nella notte si sono verificati scontri fra uomini armati sunniti e sciiti anche in due quartieri di Beirut, tra cui quello di Tariq Jadideh a prevalenza sunnita.
Stamattina per le strade della capitale sono stati dispiegati soldati. L’esercito ha lanciato infatti un’operazione volta a riaprire tutte le strade al traffico. I militari, a bordo di in veicoli corazzati e con fucili automatici, hanno preso posizione nei principali incroci e hanno smantellato posti di blocco. Un fotografo di Associated Press ha visto stamattina decine di uomini armati per le strade di Tariq Jadideh e nelle strade che circondano l’area alcuni sunniti mascherati hanno istituito posti di blocco, in cui vengono fermate le auto per chiedere a chi si sposta da dove venga e dove sia diretto. Anche a Tripoli, riferiscono alcuni residenti, i militari hanno allestito checkpoint, controllato veicoli e chiesto ai passanti di esibire le carte d’identità.
“La nazione sta attraversando un periodo cruciale e critico, la tensione è cresciuta in alcune aree a livelli senza precedenti”ha annunciato l’esercito libanese con una nota, in cui chiede ai politici di prestare attenzione a non incitare alla violenza. “Il destino della nazione è a un punto critico”, affermano le forze armate.
Recentemente in Libano si sono riaccesi gli scontri fra i gruppi libanesi che sostengono il regime siriano di Bashar Assad e quelli che vi si oppongono. La tensione nel Paese è salita inoltre a seguito dell’attentato di venerdì a Beirut, nel quale è stato assassinato il capo dei servizi di intelligence libanesi, il brigadier generale Wissam al-Hassan, un sunnita di posizioni anti-siriane. La maggior parte dei sunniti libanesi si è mostrata a sostegno dei ribelli siriani, perlopiù sunniti; gli sciiti libanesi, invece, appoggiano tendenzialmente Assad. Il presidente siriano, come gran parte dei membri del regime di Damasco, è un membro della setta alawita, ramificazione dello sciismo. Molti politici hanno attribuito alla Siria la responsabilità dell’attentato di venerdì. Ieri inoltre, durante il funerale di al-Hassan, alcuni dimostranti hanno provato ad assaltare il palazzo del governo a Beirut ma sono stati respinti dai soldati, che hanno sparato in aria e hanno lanciato lacrimogeni.
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