Beirut (Libano), 5 nov. (LaPresse/AP) – Un attentatore suicida si è fatto saltare in aria a bordo di un’autobomba a Ziyara, villaggio siriano nella provincia centrale di Hama, causando 50 vittime tra le file dei lealisti al presidente Bashar Assad. Intanto, scontri tra ribelli ed esercito sono in corso in tutto il Paese, mentre gruppi di ribelli si scontrano tra loro sul confine con la Turchia per il controllo di un valico.
Secondo l’agenzia stampa di Stato Sana, l’esplosione si è verificata davanti a un’agenzia governativa per lo sviluppo. L’attacco è stato confermato dagli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Le vittime sono almeno 50, tutti soldati fedeli al regime di Damasco, e l’esplosione è stata causata da un kamikaze appartenente al fronte ribelle al-Nusra. Gli attivisti dell’area aggiungono che l’attacco è stato coordinato con altri gruppi armati.
Intanto, almeno 20 combattenti dell’opposizione sono morti in un raid aereo del regime di Assad ad Harem, città nel nord del Paese. L’Osservatorio spiega che nell’offensiva è rimasto gravemente ferito un comandante dei combattenti dell’opposizione. Pesanti scontri tra ribelli e truppe del regime siriano sono in corso in tutta la Siria. Nella capitale Damasco, ha spiegato Rami Abdul-Rahman a capo dell’Osservatorio, i combattimenti sono concentrati nel quartiere meridionale di Tadamon e nei pressi del campo profughi palestinese di Yarmouk. Gli scontri, ha spiegato l’attivista locale Abu Qais al-Shami contattato via Skype, sono iniziati ieri sera e sono poi proseguiti fino a oggi. Le forze del regime, ha detto l’uomo, godono del sostegno del Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Comando generale, il cui leader Ahmed Jibril è un fedele sostenitore del presidente siriano Bashar Assad. Raid aerei e bombardamenti dell’esercito sono in corso in tutto il Paese, dalle province settentrionali di Aleppo e Idlib, fino alla regione orientale di Deir el-Zour e a Homs.
Violenti confronti si stanno invece verificando tra gruppi di ribelli rivali per il controllo del posto di confine Bab al-Salameh, alla frontiera con la Turchia, da luglio nelle mani di combattenti dell’opposizione. I combattimenti sono scoppiati tra la brigata Tempesta del nord e la Amr bin al-Aas, quest’ultima composta da estremisti islamici. Il governo turco ha confermato la presenza di scontri nella città di confine di Kilis, precisando che due gruppi ribelli siriani “stanno partecipando a una lotta di potere” per il valico. Funzionari di Ankara, ha però sottolineato, stanno ancora tentando di determinare quali siano le due fazioni.
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