Gerusalemme, 15 nov. (LaPresse/AP) – Mentre prosegue l’offensiva di Israele sulla Striscia di Gaza e sale l’allarme internazionale, sono almeno 14 i palestinesi e 3 gli israeliani uccisi. Intanto, un razzo palestinese è caduto su un sobborgo a sud di Tel Aviv, senza causare vittime. Ieri lo Stato ebraico ha dato il via all’operazione Pilastro della difesa, iniziata con il razzo che a Gaza ha ucciso il comandante dell’ala militare di Hamas, Ahmed Jaabari. Da allora i bombardamenti via aerea, via terra e navale non si sono arrestati, secondo l’esercito israeliano per colpire i militanti palestinesi e le loro basi, scatenando la risposta dalla Striscia. Oltre 130 missili sono infatti piovuti sul sud del Paese. Intanto, si susseguono le condanne internazionali alla pericolosa escalation delle violenze, ma anche le prese di posizione e gli appelli alla moderazione.
LE VITTIME: 14 A GAZA, 3 IN ISRAELE. Sono almeno 14 le persone uccise a Gaza a causa delle incursioni dell’esercito israeliano, tra cui sette militanti ma anche tre civili, due quali bambini. I feriti sono oltre cento. Questa mattina le prime vittime per i razzi sparati dalla Striscia sul sud di Israele. Tre persone, due uomini e una donna, sono infatti morte quando un missile ha colpito un condominio a Kiryat Malachi. Nell’attacco sono rimasti feriti tre bambini, in modo grave uno di 4 anni e lievemente due neonati.
STATO DI EMERGENZA IN STRISCIA E ISRAELE. Lo stato di emergenza è stato dichiarato nella Striscia di Gaza e nel sud di Israele. Nella prima, le scuole restano chiuse e le strade sono deserte, mentre Hamas ha sgomberato tutti gli edifici della sicurezza. Nel sud dello Stato ebraico, le scuole sono chiuse nel raggio di 40 chilometri dal confine, così come i centri commerciali, mentre a chi vive vicino alla frontiera è stato ordinato di non recarsi al lavoro e restare in casa, fatta eccezione per i servizi essenziali. Pattuglie della polizia sono state dispiegate in molte località del Paese, temendo che Hamas possa organizzare attacchi ben oltre la portata dei suoi razzi lanciati dalla Striscia.
FUNERALI DI JAABARI. Nonostante il rischio di essere colpiti dagli attacchi israeliani su Gaza e lo stato di emergenza, circa 400 palestinesi hanno preso parte al funerale di Jaabari. Durante il trasporto verso la moschea della salma, avvolta in una bandiera verde del movimento Hamas, sono stati sparati colpi in aria e i presenti hanno scandito: “Dio è grande, la vendetta arriverà”. Mentre alcuni piangevano, altri si sono raccolti intorno al corpo, tentando di toccarlo o baciarlo. “Questo crimine non ci indebolirà, ma ci renderà più forti e determinati nel continuare sulla via della jihad e della resistenza”, ha dichiarato il deputato di Hamas, Mushir al-Masri, nell’elogio funebre di Jaabari.
ANP ALL’ONU: ISRAELE COMMETTE CRIMINI DI GUERRA. “Israele sta commettendo crimini di guerra contro il popolo palestinese”, ha detto l’osservatore permanente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) alle Nazioni unite, Riyad Mansour, durante un meeting a porte chiuse del Consiglio di sicurezza dell’Onu che si è tenuto nella notte. “La comunità internazionale – ha affermato – deve agire per porre fine alle politiche e pratiche illegali di Israele nei confronti del popolo palestinese”. Il meeting, tuttavia, si è chiuso senza una dichiarazione formale e per ora non sono previsti nuovi incontri.
USA CON ISRAELE: HAMAS OSTACOLA SUA STESSA CAUSA. “Hamas sostiene che gli interessi del popolo palestinese gli stiano a cuore e invece continua a commettere atti violenti che non fanno altro che ostacolare la causa palestinese”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli Stati Unite all’Onu, Susan Rice, durante il meeting del Consiglio di sicurezza. Gli Usa, ha aggiunto, “condannano con forza” il lancio di razzi dalla Striscia verso il sud dello Stato ebraico, ribandendo il sostegno a Israele già espresso ieri dalla Casa Bianca.
APPELLI ALLA MODERAZIONE. Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha telefonato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per esprimere la preoccupazione per “un’allarmante escalation di indiscriminati lanci di razzi da Gaza verso Israele e per l’omicidio mirato di un ufficiale di Hamas da parte dello Stato ebraico”. Ban ha anche parlato con il presidente egiziano Mohammed Morsi, il cui Paese si è espresso in difesa dei palestinesi, invocando la necessità di “impedire un ulteriore peggioramento della situazione”. Intanto l’Egitto ha chiesto agli Usa di intervenire per “fermare l’aggressione della Striscia”. Il presidente Obama ha parlato della situazione con il Morsi e i due hanno concordato sulla necessità di disinnescare al più presto la situazione.
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